Senato, Marini non ce la fa al primo voto
09/01/2009
Partita la seconda tornata. Castelli: la Lega voterà per Giulio Andreotti
Al candidato dell’Unione 157 voti, 140 ad Andreotti, 15 a Calderoli, 5 schede bianche. Suspence per 4 voti «contestati»
ROMA – Marini non ce la fa a diventare presidente del Senato al primo scrutinio e in aula alla Camera tra le fila della Cdl scoppia un applauso.
Dopo alcuni minuti di suspence per di via quattro schede «contestate» perché storpiavano il nome o lo scrivevano in modo incompleto il presidente dell’assemblea di Palazzo Madama Oscar Luigi Scalfaro ha annunciato il risultato: 157 voti a Franco Marini ( per passare al primo scrutinio gliene occorrevano 162), 140 a Giulio Andreotti, 15 a Calderoli, 1 al forzista Giulio Marini, 5 le schede bianche, 4 le nulle. Le quattro schede annullate da Scalfaro sono state due con il nome errato (“Franco Marino” e “Franco Mariti”) e altre due con il solo cognome “Marini” senza nome.
APPELLO DI CASTELLI – La seconda tornata di votazioni si è aperta alle 16.30. Il ministro della giustizia Roberto Castelli si è rivolto a Scalfaro invitandolo a non votare, in quanto presidente dell’assemblea. L’ex presidente della Repubblica ho respinto al mittente l’appello, dicendo di essersi attenuto alla casistica delle ultime legislature.
«LA LEGA VOTERA’ PER ANDREOTTI» – Il secondo scrutinio è in programma alle 16,30. Decisivo il comportamento della Lega. «Sento Bossi e poi decidiamo» avveva risposto Roberto Calderoli ai cronisti che gli domandavano cosa farà la Lega al secondo scrutinio per l’elezione del presidente del Senato. Una mezzoretta dopo il responso: «Al secondo scrutinio la Lega voterà per Giulio Andreotti» ha annunciato Castelli che ha aggiunto: «Abbiamo sentito Bossi e con sacrificio la Lega voterà per Andreotti».
MARINI: «DOBBIAMO CAPIRE LE SCHEDE BIANCHE»- «Adesso dobbiamo capire le schede bianche e gli errori»». Questo il primo commento di Franco Marini all’esito dello scrutinio per l’elezione del presidente del Senato. «Si vede chiaramente che è uno scontro duro – ha detto rispondendo ai giornalisti – sapevo che la battaglia era difficile, i numeri sono lì».
LA DELUSIONE DI PRODI – Deluso, quasi rabbuiato. Romano Prodi, di nuovo in Transatlantico a Montecitorio accoglie con evidente disappunto la notizia che Franco Marini al Senato non ce l’ha fatta. Già prima del verdetto di Scalfaro, era chiaro -in aula- che Franco Marini non ce l’ha fatta, alla prima votazione. Lo si capiva perché dai banchi della Cdl si è levato immediatamente un applauso: Giulio, ex Dc, ha stoppato Franco ex Dc. Sono i conteggi artigianali, che entrambi gli schieramenti fanno per anticipare il risultato. Contemporaneamente, sull’Unione calava il silenzio e sui volti dei senatori del centrosinistra si dipingeva lo sgomento e la sorpresa. In qualche modo, si dava per certo che ci sarebbe stata la fumata bianca subito. Occorrerà, invece, passare alla seconda votazione, e poi forse alla terza domani, quando il quorum si abbasserà perchè verranno conteggiate anche le schede bianche.
IL RICORDO DEI CADUTI DI NASSIRYA – La giornata a Palazzo Madama era iniziato come alla Camera con il ricordo dei caduti a Nassiriya. È Oscar Luigi Scalfaro, secondo senatore più anziano dopo Rita Levi Montalcini che ha rinunciato alla prima presidenza, ad aprire in aula i lavori della XV legislatura.
PANNELLA SHOW – Subito un fuori programma: dalla tribuna del pubblico di palazzo Madama, Marco Pannella protesta per l’applicazione della legge elettorale che ha lasciato fuori i senatori della Rosa nel Pugno: «Viva la Costituzioone», urla Pannella. Oscar Luigi Scalfaro, con molta fermezza, ha richiamato Pannella e ha invitato con fermezza i commessi ad accompagnarlo fuori: «Auguri per la prossima volta», lo saluta.
SILENZIO – L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato in Iraq. Poi sono stati costituiti l’ufficio di presidenza provvisorio, quindi la giunta provvisoria per la verifica dei poteri e infine la proclamazione dei senatori subentranti: grazie alle opzioni sono entrati, tra gli altri, Fisichella e Zanda ( ■ L’elenco dei «ripescati» a Palazzo Madama). Poco dopo le 12 è iniziata l’attesa votazione per il presidente: i due candidati più accreditati sono Franco Marini per l’Unione e Giulio Andreotti per la Cdl. Ad aprire le votazioni sono stati i senatori a vita: problema alla penna per Rita Levi Montalcini, rimasta a lungo nella cabina.
LA CONTA DEI VOTI – Intorno alle 14 è cominciato lo spoglio delle schede. Tutti i senatori della Repubblica hanno votato per l’elezione del loro presidente. Alla conclusione dell’appello per il voto nominale segreto non c’è stato infatti alcun bisogno di procedere al secondo appello, cosa che avviene normalmente. Ha partecipato al voto anche Oscar Luigi Scalfaro, per ultimo. Il senatore a vita ha voluto precisare che tutti i precedenti sono in questo senso. Il voto di Scalfaro è stato accolto con un applauso dal centrosinistra.
Fonte:
Corriere della Sera