Salari: l’Italia va indietro, cresce peso di tasse e previdenza

09/01/2009

Se si guarda al confronto tra 2000 e 2006, la differenza
tra lo stipendio netto e il lordo è diminuita della 0,9%

PARIGI – E’ ancora cresciuto nel 2007 il peso di tasse e previdenza sui salari in Italia. Il dato emerge da uno studio dell’Ocse. In un’indagine di due mesi fa, l’Italia si collocava al 23/0 posto dietro a Paesi come Spagna e Grecia, con uno stipendio netto annuale di 19.861 dollari. E i nuovi dati lo confermano.

Il cuneo fiscale, cioè la differenza tra lo stipendio lordo e quello netto, è salito in Italia nel 2007 per un lavoratore single (che si colloca esattamente nella media nazionale) al 45,9%, in rialzo dello 0,3% rispetto all’anno precedente. L’Italia si classifica così al sesto posto tra i maggiori Paesi industrializzati alle spalle di Belgio (55,5%), Ungheria (54,4%), Germania (52,2%), Francia (49,2%) e Austria (48,5%).

Per le famiglie monoreddito con due figli il cuneo fiscale è inferiore, e si attesta al 33,8%, comunque in aumento dal 33,3% del 2006. E’ quindi superiore alla media Ocse (27,3%), dell’Europa a 15 (31,9%) e della Ue a 19 (31,8%).

Facendo una valutazione pluriennale, tra il 2000 e il 2006 il peso della tassazione sui salari in Italia è invece leggermente diminuito (-0,9%) e il maggiore calo si è registrato nelle fasce di reddito più basse.

Secondo i dati Ocse, ancora tra il 2006 e il 2007 le tasse pagate da un lavoratore single sono aumentate di 0,118 punti mentre i contributi trattenuti dalla busta paga a favore dei programmi previdenziali sono cresciuti di 0,227 punti. Sono invece rimasti invariati i contributi pagati dalle azienda a favore dei programmi previdenziali dei dipendenti.

In totale le tasse sul reddito, sempre nel caso di lavoratore single, sono ora pari al 14,4% mentre i contributi previdenziali sono pari rispettivamente al 7,2% per il lavoratore e al 24,3% per quanto riguarda il datore di lavoro.

A paragone, in Francia il cuneo fiscale è del 49,2% (con un’incidenza del 9,9% per le tasse sul reddito e pagamenti contributivi rispettivamente del 9,6% per il lavoratore e del 29,6% per le aziende), mentre il Spagna il prelievo totale scende al 38,9% ripartito al 10,8% per le tasse, al 4,9% per il contributo del lavoratore alla pensione e al 23,2% per quello dell’azienda.

Da segnalare infine che il reddito lordo per un lavoratore single è aumentato nel 2007 del 2,6% a 23.990 euro, ma gran parte di questo aumento è stato eroso dall’inflazione (cresciuta del 2%): l’aumento effettivo, al netto delle tasse, è stato così solo dello 0,6% cui tuttavia ha fatto fronte un aumento medio del livello di tassazione dello 0,2%.

In ogni caso, da una precedente statistica Ocse pubblicata due mesi fa, risulta che gli italiani sono al ventitreesimo posto per stipendio tra i Paesi dell’organizzazione. In base a quest’indagine, i più pagati sono i lavoratori coreani e inglesi, che guadagnano circa il 42 per cento in più. La differenza con la busta paga di un tedesco è del 23,5 per cento, con quella di un francese del 17,6 per cento.

Fonte:
La Repubblica
(11 marzo 2008)