Ristrutturazione consolare: la voce dei Parlamentari della Circoscrizione Estero
09/01/2009
“A noi pare che la scelta di accorpare Consolati o prevederne la chiusura, con in sostituzione degli sportelli che assicurino comunque i servizi ai nostri connazionali, sia una scelta apprezzabile”. Così il deputato del Pd Marco Fedi, eletto in Circoscrizione Estero nella Ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, ha commentato l’avvio dell’ultima fase del processo di ristrutturazione consolare previsto dal comma 404 della Finanziaria 2007.
“Parallelamente a questo apprezzamento – ha spiegato Fedi – c’è però da parte nostra la volontà di recuperare, già dalla prossima Finanziaria, quanto piu’ possibile in termini di risorse. L’ iniziativa della Finanziaria 2007 ha reso improrogabile questo atteggiamento diverso nei confronti della rete consolare. Oltre al problema della rete consolare, abbiamo pero’ anche un problema di risorse da assegnare alla rete, e i primi passi del Governo Berlusconi sono decisamente negativi, perché in un contesto in cui si fa un processo di razionalizzazione della rete consolare non è ragionevole ridurre le risorse per impiegare personale a contratto, che in alcune zone, soprattutto in quelle piu calde come l’ America Latina dove c’è bisogno di un personale aggiuntivo, contribuisce ad evitare una situazione di collasso dei nostri Consolati. Prenderemo posizioni politiche severe perché non è piu’ possibile continuare a ridurre risorse – continua Fedi – dobbiamo bloccare una situazione che altrimenti diventa drammatica. Fedi sottolinea che la questione sarà ripresa nella prossima audizione con il ministro Frattini o con il sottosegretario Mantica, “per inziare un dialogo con il Governo e poi prendere la nostra posizione legittima di Opposizione, se sarà necessario”. In merito alla salvaguardia del personale che attualmente lavora negli uffici consolari in via di chiusura, o di accorpamento alle Ambasciate, Fedi sottolinea: “abbiamo presentato una proposta di legge di iniziativa parlamentare a inizio legislatura, dove chiediamo che il personale non a contratto, quindi non di ruolo (perché quello di ruolo fa capo al Ministero degli Affari esteri), venga reinserito in altre sedi estere. Questa però è una proposta di iniziativa parlamentare, vorremo invece che fosse il Governo ad intervenire su questa materia”.
Questa iniziativa di ristrutturazione consolare è una delle “poche cose buone fatte dal Governo Prodi”, commenta invece Guglielmo Picchi, deputato PdL eletto in Circosrizione Estero, ripartizone Europa. “Per quanto riguarda l’Ue, cio’ che bisogna salvaguardare è la qualità dei servizi al cittadino, avere o meno la figura di un Console Generale è per il cittadino secondario. Il cittadino ha bisogno di uno sportello dove possa ottenere i documenti. Sopprimendo la figura del Console a Madrid o Berna , abbiamo dei cospicui risparmi ma si mantiene identico il livello del servizio. Per questo noi siamo favorevoli all’iniziativa”. Anche se sull’accorpamento del Consolato di Madrid, Picchi ha qualche perplessità: “Madrid piu’ che Berna era da discutere perché è l’unico caso di comunità italiana che sta crescendo e a buoni ritmi, però anche qui, non conta tanto la figura del Consolato quanto i risultato del servizio al cittadino. Se al suo posto c’è un’Agenzia Consolare che funziona, va bene lo stesso”. Inoltre, aggiunge Picchi, “aumentare la presenza consolare in luoghi dove la presenza di Italiani si sta sviluppando, come India o Dubai, è sicuramente una cosa positiva”.
“In alcuni casi, dove c’è l’accorpamento tra Consolato e Ambasciata, si eliminano delle funzioni di carriera diplomatica ma cio’ non significa automaticamente una diminuzione del servizio ai cittadini, quindi mi sembra che queste misure non siano così negative”, afferma invece Fabio Porta, deputato Pd in ripartizione Amerca Meridionale. “Se si tratta veramente di razionalizzazione, l’accorpamento non mi preoccupa, anche perché i dipendenti di queste strutture verranno in qualche modo reintegrati”. Porta si dice invece molto preoccupato per i tagli sul rafforzamento della rete consolare, che sono stabiliti in Finanziaria, e che riguardaano in particolare i consolati del Sud America. “Ci muoveremo in questo senso con emendamenti e con interventi in Commissione Esteri – aggiunge – ,ci muoveremo a tutti i livelli, parlamentari e di governo, per fare battaglia su questo”.
“Sono assolutamente d’accordo con la ristrutturazione, ma non con la chiusura dei consolati – afferma invece Aldo Di Biagio, deputato PdL eletto all’Estero in Ripartizione Europa – perché per alcuni di questi, erano state fatte delle considerazioni, ma non si era capito bene per quali motivi alcuni dovessero chiudere e altri invece no. Non c’erano delle logiche. Ora – continua Di Biagio – per quanto riguarda i Consolati, c’è una volontà di questo Governo di tenere momentaneamente bloccata la situazione. Ci saranno delle valutazioni nei prossimo giorni, abbiamo un incontro con il ministro Frattini il 18, e avremo modo in quell’occasione di poter argomentare e di poter dare il nostro giudizio. Per il lavoratori delle strutture che saranno chiuse, ci auguriamo che siano reintegrati, in ogni caso”.
Fonte:
G.F. News ITALIA PRESS