Retribuzioni gennaio-febbraio in aumento del 2,3%
09/01/2009
Lo comunica l’Istat che a febbraio registra una crescita del 2,6% tendenziale e del 0,6% congiunturale
Roma, 31 mar. – (Adnkronos/Ign) – Stipendi più ricchi nel periodo gennaio-febbraio 2006.
Lo comunica l’Istat che segnala una crescita del 2,3 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Secondo le rilevazioni dell’Istituto, a febbraio le retribuzioni contrattuali hanno registrato un aumento congiunturale dello 0,6 per cento e un incremento tendenziale del 2,6 per cento.
Nel mese di gennaio 2006 le retribuzioni contrattuali hanno registrato una variazione di +0,5 per cento rispetto al mese precedente e un incremento del 2,1 per cento rispetto a gennaio 2005. Alla fine di febbraio 2006 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore relativamente alla sola parte economica, riguardano il 40,1 per cento degli occupati dipendenti. Ad essi corrisponde una quota del 38,7 per cento del monte retributivo osservato.
L’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per l’anno 2006 in base alle sole applicazioni previste dai contratti in vigore alla fine di febbraio 2006, registrerebbe un incremento del 2,1 per cento. Di tale aumento complessivo, circa due terzi deriva dai miglioramenti previsti per l’anno 2006, mentre la parte restante e’ conseguenza della dinamica registrata nell’anno 2005. Con riferimento, al semestre marzo-agosto 2006, in assenza di rinnovi il tasso di crescita tendenziale dell’indice generale passerebbe dal 2,5 per cento di marzo all’1,7 per cento alla fine del semestre.
A gennaio 2006 – aggiunge l’Istat – si riscontrano aumenti tendenziali delle retribuzioni contrattuali orarie significativamente superiori alla media (pari al 2,1%) nei settori del credito (+5,4%), della scuola e dei ministeri (entrambi +5,3%). Variazioni nulle si osservano nei seguenti contratti: agricoltura, assicurazioni, enti locali, servizio sanitario nazionale, forze dell’ordine e militari-difesa. Nel mese di febbraio, poi, a fronte di una variazione tendenziale media di +2,6%, gli incrementi più elevati si osservano nelle attività connesse ai trasporti (+6,3%) e nei settori del credito della scuola e dei ministeri, per i quali si riscontrano variazioni analoghe a quelle del mese precedente.
Sul fronte degli scioperi, nell’anno 2005 il numero di ore è stato di 6,3 milioni, pari al 30,7 per cento in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2004. Di queste, il 58,5 per cento (pari a 3,7 milioni di ore) è da imputare al rinnovo del contratto di lavoro. L’analisi secondo l’attività economica mette in luce una elevata conflittualità negli ultimi due mesi dell’anno nel settore delle industrie metallurgiche e meccaniche che si caratterizza per una quota di ore non lavorate rispettivamente pari al 54,4 e 92,6 per cento del totale.
Fonte:
IGN Economia