Referendum, alle 22 affluenza del 35,6%

09/01/2009

Più assidui gli elettori del Nord: 41%, il record all’Emilia Romagna (44,1%). Non serve il quorum: il risultato sarà comunque valido

ROMA – È stata del 35% l’affluenza alle urne registrata alle 22 di domenica per il referendum confermativo sulla legge di modifica della seconda parte della Costituzione approvata dal Parlamento, a maggioranza assoluta, il 17 novembre scorso. Il dato è diffuso dai servizi informatici elettorali del Viminale e riguarda tutte e 110 le province italiane. Chi ancora non lo avesse fatto, avrà la possibilità di recarsi ai seggi anche nella mattina di lunedì, dalle 8 alle 15. Per votare è necessario presentare la tessera elettorale: chi l’avesse smarrita potrà richiederne un duplicato all’ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.

IL NORD PIU’ ASSIDUO – Sono state le regioni del Nord a trainare il dato sull’affluenza nella prima giornata di voto. Nel loro complesso Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia hanno fatto registrare una percentuale di partecipazione al voto superiore al 41% (il record è dell’Emilia Romagna con più del 44%). Le regioni del centro raggiungono invece quota 37%, mentre quelle del sud non arrivano al 26%. Sicilia e Sardegna hanno infine fatto registrare il 27,5%.

IL QUORUM NON CONTA – Trattandosi di un referendum confermativo non è richiesto, a differenza di quanto previsto per i referendum abrogativi, il raggiungimento di un determinato quorum, cioè una quota percentuale minima di votanti. Il risultato che uscirà dalle urne sarà dunque valido indipendentemente dal numero degli elettori che avranno deciso di esercitare il proprio diritto.

IL CORPO ELETTORALE – Gli elettori aventi diritto al voto in questa tornata, stando alle ultime revisioni delle liste elettorali, sono 47.129.008 di cui 22.572.903 uomini e 24.5556.105 donne. A questi si aggiungono i 2.600.000 cittadini italiani residenti all’estero che hanno potuto esercitare il loro diritto per corrispondenza (in questo caso sono validi solo i plichi giunti agli uffici consolari entro le 16 di giovedì scorso 22 giugno), oppure optare per il voto in Italia. Il termine per esercitare il diritto di opzione è scaduto l’8 maggio scorso. Lo scrutinio si svolgerà lunedì pomeriggio, a partire dalle 15, subito dopo la chiusura dei seggi, anche per i plichi contenenti i voti degli italiani all’estero.

Fonte
Corriere della sera