Recuperati 3 quadri rubati a Villa Cavanis dai nazisti
18/04/2016
Il ritrovamento dopo 72 anni grazie ad una indagine dei carabinieri
di Stefano Taglione
18 aprile 2016
CAMAIORE. I Monuments Men non sono riusciti a salvarli. E i nazisti – che avevano occupato Villa Le Pianore per utilizzarla come base dopo l’armistizio italiano dell’8 settembre del 1943 – li hanno portati via. Tre quadri, di importantissimo valore, sono stati ritrovati dopo 72 anni. Fino al 1944 erano appesi nella dimora di Capezzano. Probabilmente risalgono all’epoca dei Borbone. Magari li ha voluti direttamente il duca di Parma, Roberto I, affascinato da quei quadri così antichi che i tedeschi hanno deciso di rubare.
Potrebbe essere una storia in stile Monuments Men quella che verrà svelata questa mattina a Milano, nella Sala della passione della Pinacoteca di Brera. Il comando Tutela patrimonio culturale dei carabinieri, nei giorni scorsi, ha ritrovato tre importantissimi dipinti trafugati nel ’44 dal territorio di Camaiore.
Le opere vengono ritenute preziosissime dagli storici dell’arte che le hanno visionate. Sono state rubate, al pari della celebre Madonna di Bruges di Michelangelo. Che i soldati tedeschi, durante la ritirata, nascosero in mezzo a dei materassi su un convoglio della Croce rossa. Ci sono voluti due anni – grazie alla spedizione della task force dei Monuments, Fine Arts, and Archives, voluta dagli Alleati per proteggere i beni culturali durante la guerra – per ritrovare la celebre scultura, rinchiusa in una miniera austriaca.
Chissà che un destino simile non riguardi proprio le tre opere sottratte dai nazisti a Capezzano. «Potrebbero risalire a prima del 1900 – ipotizza Giuliano Matteucci, voce storica di Camaiore – e lo dico sulla base dell’arredo di Villa Cavanis e sul fatto che la presentazione del recupero sia stata organizzata alla Pinacoteca di Brera. La famiglia Borbone amava l’arte in ogni sua forma».
Dal Comune di Camaiore, fino a domenica 17, nessuno sapeva nulla. «Dovranno spiegare a chi andranno questi quadri – si interrogano da Palazzo civico – Spettano alla nostra amministrazione, allo Stato, alla proprietà attuale o a quella degli anni Quaranta?». Impossibile dirlo. Almeno fino a quanto le opere non verranno svelate in tutto il loro splendore.
Fonte: http://iltirreno.gelocal.it/
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