Quirinale, no definitivo di Ciampi

09/01/2009

La risposta dopo una giornata di richieste per una sua ricandidatura

Il presidente della Repubblica: «Confermo la mia non disponibilità per l’età avanzata e per l’inopportunità di due settennati»

LIVORNO – Dopo una giornata di appelli, auspici, richieste e pressioni per una sua ricandidatura, alla fine Ciampi ha detto no: non ci sarà un suo secondo settennato. Il no del presidente, arrivato dopo l’appello del Polo per la rielezione e le parole di Prodi e D’Alema («Ci auguriamo che accetti»), è stato affidato a una nota di una pagina: «Confermo la mia non disponibilità a un rinnovo del mandato, anticipata nel messaggio di commiato di fine d’anno» si legge. I motivi? «Non ritengo data l’età avanzata di poter contare sulle energie necessarie all’adempimento». Inoltre, rileva Ciampi, «nessuno dei precedenti nove presidenti della Repubblica è stato rieletto. Ritengo che questa sia divenuta una consuetudine significativa. E’ bene non infrangerla».

D’altra parte Ciampi in più di un’occasione aveva fatto sapere di non essere interessato a un nuovo settennato al Colle. E per rafforzare il concetto aveva sempre sottolineato anche il fattore anagrafico, ritenendosi più adatto per un ruolo da senatore a vita.

GRATITUDINE – Nella nota il presidente si dice anche «profondamente grato per le molteplici dichiarazioni in favore della mia rielezione, anche perché esse implicano una valutazione positiva del mio operato quale Capo dello Stato, garante dell’unità nazionale e custode dell’ordine costituzionale».

ULTIMA VISITA – In realtà l’insistenza con cui da più parti è stato sollecitato si pensava potesse indurlo a rivedere la propria posizione. E aveva lasciato ben sperare l’«ora vedremo» con cui il presidente della Repubblica aveva risposto stamani ai tanti cittadini della «sua» Livorno che gli chiedevano dell’eventualità di un secondo mandato al Quirinale. E come una porta lasciata aperta all’eventualità di un nuovo mandato sul Colle era stato considerato anche il riferimento preciso al settennato – e non genericamente alla presidenza della Repubblica, fatto nel suo discorso, sempre nella città toscana: «Per me – aveva dichiarato – ogni visita a Livornoriserva particolari emozioni e commozioni; questa, forse, ancora più delle altre: la mia città è la prima che ho voluto visitare da presidente – ha poi detto Ciampi nel corso di un incontro pubblico presso il municipio del capoluogo – ed è anche l’ultima del mio settennato».
Il nome di Ciampi era stato avanzatosia da ambienti del centrosinistra sia, soprattutto, dalla Casa delle libertà, che ha indicato l’attuale capo dello Stato come nome gradito dall’intera coalizione.

SOSTEGNO – A sostegno di un nuovo mandato Ciampi si erano espressi tra gli altri il giornale cattolico dei vescovi Avvenire («La scelta più intelligente») e diversi esponenti della Margherita (Bianco, Mancini). Cauto il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro: «Lo considero una scelta di riserva, meglio puntare su una donna», ovvero sulla neosenatrice dell’Idv, Franca Rame. I Ds parlano per bocca del senatore Nicola La Torre, dalemiano, responsabile dei rapporti istituzionali per la Quercia, che spiega come Ciampi avrebbe il sostegno dell’Unione se vi fosse una sua disponibilità ad un nuovo mandato. E nella mattinata di mercoledì arriva anche il parere di Luca Cordero di Montezemolo, numero uno di Confindustria: «Auspico che Carlo Azeglio Ciampi voglia rimanere Presidente della Repubblica Italiana» dice in una nota, dove sottolinea come «il Presidente Ciampi è stato in questi anni un punto di riferimento alto e insostituibile per l’intero Paese e per tutti i cittadini italiani».

Fonte:
Corriere della Sera
03 maggio 2006