Prodi a Bruxelles frena sull’ipotesi di una manovra bis

09/01/2009

Romano Prodi frena sull’ipotesi di una manovra bis per correggere una situazione di bilancio che si fa sempre più difficile.

«Non abbiamo ancora deciso nulla, stiamo facendo ancora i conti, ma i primi dati destano molta preoccupazione», afferma nel corso della sua prima trasferta a Bruxelles. Fitta l’agenda dei colloqui nella capitale europea dove lui stesso ha guidato la Commissione Ue fino al 2004. Prodi incontrerà il Presidente della Commissione José Manuel Durao Barroso, ncontrerà il vice presidente della commisioine Ue, Franco Frattini e l’Alto rappresentante alla politica estera, Javier Solana. Nel pomeriggio sono invece previsti colloqui con il premier lussemburghese e presidente dell’Europruppo,Jean Claude Junker e con il premier belga, Guy Verhofstadt. «Non sono qui a discutere di conti. Oggi è la ripresa della grande politica europeista italiana e l’inizio di un nuovo cammino», ha chiarito il premier.
Il suo viaggio viene però anche inteso come una missione «apripista» per lanciare una strategia complessiva di contatti che passerà per il Consiglio Ecofin (il vertice dei ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Unione Europea) della prossima settimana, ma anche per l’incontro bilaterale italo-britannico del 2 giugno a Roma, quello italo-tedesco del 14 giugno a Berlino e la sessione estiva del Consiglio europeo, sempre a giugno, a Bruxelles. Sullo sfondo si attende poi l’esito dell’istruttoria interna sui conti. Solo allora, se saranno confermate le ipotesi che vedono il rapporto deficit-Pil al 4,5% Prodi e Padoa Schioppa potrebbero chiedere a Bruxelles di concedere i tempi supplementari per riportare il disavanzo sotto la soglia del 3%, spostando di un anno, dal 2007 al 2008, la data inizialmente prevista. Per il momento, però, il premier gela le attese in questo senso e spiega che la richiesta di uno slittamento della scadenza per il rientro del deficit «non è in agenda, non siamo arrivati a fare delle richieste specifiche». Il quadro economico, ha ribadito il capo del governo, «desta molta preoccupazione. È chiaro che lo vedremo con l’ottica di costruire una politica di risanamento e di rilancio». E tornando alle preoccupazioni espresse dal responsabile dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa, Prodi ha sottolineato che la chiusura dei cantieri di Anas e Fs «è quello che vorremmo evitare».

Fonte:
Il Sole 24 Ore