Presidenziali brasiliane: riconfermato Lula

09/01/2009

Ma sul nuovo mandato incombe la frammentazione del Congresso

Il presidente uscente è stato votato da più del 60% degli elettori; resta indietro il socialdemocratico Geraldo Alckmin

BRASILIA (BRASILE) – Luiz Inacio Lula da Silva è stato riconfermato nelle elezioni presidenziali brasiliane. Con l’80,18 per cento dei voti scrutinati, il leader del partito dei lavoratori vince le elezioni col 60,10 per cento dei voti validi. Il suo avversario Geraldo Alckmin ha il 39,90 per cento dei suffragi. I voti che mancano non sono sufficienti a compensare il distacco e quindi la corte elettorale ha già provveduto ad ufficializzarela sua vittoria. Gli stessi funzionari del Supremo Tribunale Elettorale si sono meravigliati per la velocità con cui le urne sono state scrutinate.

DOPO I SONDAGGI – Il risultato non sorprende. Nonostante un appannamento della sua immagine nel corso degli ultimi mesi, i sondaggi pre-elettorali erano tutti per Lula, che ora dovrà affrontare una situazione non facile. E non solo per gli scandali che negli ultimi dodici mesi si sono susseguiti nel suo Partido dos Trabalhadores (Pt), da quello dei “mensalao” fino alla vicenda del falso dossier scoppiata a ridosso del primo turno elettorale, lo scorso primo ottobre. Ma anche per la situazione di forte frammentazione all’interno del congresso brasiliano.

GLI SCANDALI -Il Pt ha perso la sua immagine di “guardiano dell’etica” con il giro colossale di mazzette scoperto lo scorso anno. Lo scandalo delle bustarelle mensili, (mensalao), che il governo passava ai parlamentari dell’opposizione per comprarne l’appoggio, è costato la poltrona ad una serie di autorevoli dirigenti del partito. Tra questi, al ministro responsabile del Gabinetto civile della presidenza, Josè Dirceu, considerato «l’eminenza grigia» del governo e costretto a dimettersi. Lula ha poi dovuto mettere alla porta il suo ministro delle Finanze, Antonio Palocci, accusato di aver ordinato la violazione del segreto bancario di un umile portiere che lo accusava di irregolaritá quando era stato sindaco di Ribeirao Preto. A due settimane dalle elezioni generali della prima domenica di ottobre, infine, l’ultimo scandalo per il Pt Di Lula, quello del falso dossier per screditare i candidati dell’opposizione. In seguito alle accuse, si è dimesso Freud Godoy, consigliere della segreteria particolare del presidente; per Godoy e per altri 5 dirigenti del Partito dei Lavoratori la procura ha poi chiesto l’arresto. Lula, dal canto suo, ha scaricato la responsabilitá di questo ultimo scandalo su Ricardo Berzoini, presidente del Pt e cordinatore della campagna elettorale per le presidenziali.

Fonte:
Corriere della Sera