Povertà, a rischio 1,9 mln famiglie
09/01/2009
Lo dice il rapporto Istat 2006
Un milione e 900 mila: tante sono le famiglie che rischiano la povertà. A dirlo è l’Istat, che ha presentato i dati sulla povertà relativa in Italia nel 2006. Si tratta dell’8,1% dei nuclei familiari. Nel suo rapporto, l’Istituto di statistica calcola poi che un milione e mezzo di famiglie (il 6,3%) si trova appena sotto questa soglia. Tradotto in percentuale vuol dire che il 15% dei nuclei è in una condizione di incertezza economica.
Secondo l’Istat sono povere quelle famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a 970,34 euro.
Le famiglie più povere si concentrano soprattutto nel Sud, fra le famiglie numerose e dove vivono anziani. Le regioni meno povere sono l’Emilia Romagna (3,9%), la Lombardia (4,7%) e il Veneto (5%), mentre quelle con maggiori difficoltà sono Sicilia (28,9%), Calabria (27,8%) e Basilicata (23%).
“La criticità del sud – afferma Linda Laura Sabbadini, direttore centrale dell’Istat – non si intacca. Al sud ci sono segnali non positivi sull’occupazione e molto negativi sull’inattività delle donne che rinunciano addirittura a cercarsi un lavoro. E il lavoro femminile è un antidoto alla povertà familiare”.
Al nord poi è in crescita la povertà per le famiglie con a capo una persona ritirata dal lavoro (da 5,2% a 6,9%), con basso titolo di studio (da 7,7% a 9,5%) o composte da due componenti (4,2% a 5,4%).
Al centro invece aumenta fra le famiglie con due o più anziani (da 9,2% all’11,9%) e nelle famiglie in cui la persona di riferimento è ritirata dal lavoro (da 7,2% all’8,8%).
Gli unici segnali di miglioramento riguardano alcune tipologie familiari del mezzogiorno, in particolare quelle con a capo una persona con meno di 35 anni (dal 24,9% al 20%) ma anche quelle con anziani, che sono passate dal 28,2% al 25,5%. Inoltre, al mezzogiorno sono al di sopra della media nazionale di povertà (5%) le famiglie degli impiegati (13,3%) e degli operai (27,5% contro il 13,8% nazionale).
Fonte:
Tg fin