Pmi, un piano per favorire i trasferimenti
09/01/2009
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Pmi, un piano per favorire i trasferimenti
La Commissione chiede agli Stati membri di attuare politiche concrete
Sono circa 690.000 le imprese europee, soprattutto di piccole e medie dimensioni, che ogni anno sono costrette a cessare la propria attività per difficoltà legate al trasferimento della loro proprietà. Si stima inoltre che, nel giro dei prossimi dieci anni, un terzo degli imprenditori Ue – in particolare quelli a capo di un’azienda familiare – raggiungeranno l’età della pensione senza trasferire ad altri la propria impresa. I posti di lavoro che vengono meno ogni anno per queste ragioni sono circa 2,8 milioni.
Per porre rimedio a questa situazione la Commissione ha presentato oggi un’iniziativa con cui si chiede agli Stati membri di attuare delle politiche che favoriscano i trasferimenti d’impresa. “È assolutamente inaccettabile che perdiamo ogni anno migliaia di imprese sane e di posti di lavoro a causa dell’eccessiva complessità dei trasferimenti”, ha dichiarato Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione responsabile per le imprese e l’industria.
Già nel 2004 Bruxelles aveva presentato delle proposte concrete per favorire questo genere di operazioni, ma il grado di attuazione delle sue raccomandazioni non ha superato complessivamente il 55% (60% nell’Ue-15 e 45% nell’Ue-10). La Commissione raccomanda quindi agli Stati membri di attivarsi e suggerisce una serie di iniziative concrete in vari settori.
Bruxelles propone, ad esempio, di assicurare condizioni finanziarie più adeguate: gli aiuti all’avvio delle attività, i prestiti e le garanzie dovrebbero essere disponibili non solo per creare nuove imprese, ma anche per acquisire attività già esistenti.
Molti degli ostacoli che si incontrano attualmente potrebbero essere superati se i trasferimenti fossero pianificati con sufficiente anticipo e gestiti con l’aiuto di specialisti. Gli Stati membri dovrebbero quindi sostenere le azioni – ad esempio delle camere di commercio – destinate a sensibilizzare gli imprenditori su queste necessità. Particolarmente utile sarebbe anche la promozione delle attività di tutorato, anche esse svolte da camere di commercio e di artigianato o da organismi simili.
I rapporti tra coloro che intendono cedere la propria azienda e i potenziali acquirenti dovrebbero svolgersi nel quadro di mercati trasparenti, organizzati all’insegna dell’imparzialità. A tal fine bisognerebbe predisporre servizi che non si limitino alla semplice gestione di banche dati, ma che, tramite attività di mediazione, garantiscano trasferimenti ben strutturati e formalmente corretti.
La Commissione propone infine di prevedere esoneri fiscali parziali sugli utili derivanti dalla cessione di un’impresa, favorendo in questo modo il trasferimento delle attività di chi è vicino all’età della pensione. Esoneri simili potrebbero essere previsti per gli utili reinvestiti nell’acquisizione di una nuova impresa.
Fonte:
Commissione Europea