PITTORESCA – Storie e leggende dei castelli di Parma e Piacenza

26/10/2022

Fortezze millenarie, musei, parchi e fantasmi sono tra le attrazioni dell’itinerario con i palazzi medievali in Emilia Romagna

Visitare i castelli italiani è un viaggio indietro nel tempo. In Emilia Romagna spicca un itinerario che riunisce decine di fortificazioni secolari che possono superare i mille anni di esistenza. I Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli sono un insieme di fortificazioni medievali, i cui fatti storici si mescolano alle leggende narrate dal popolo.

Come ogni bella storia sui castelli, non mancano i cavalieri, le battaglie e gli amori proibiti che finiscono in tragedia. Ma la morte non è la fine: molti fantasmi insistono a vagare per l’eternità tra le mura di questi palazzi. Ci sono documenti attribuiti a tali anime perdute nelle fotografie di studiosi di parapsicologia e turisti.

Tornati nel mondo dei vivi, il percorso dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli riunisce anche musei, parchi e buon cibo. Per la sceneggiatura completa, visita il sito del progetto qui.

Il Castello di Contignaco

Sala interna del Castello di Contignaco / Riproduzione Castello del Ducato

Sulla sommità di un colle a Salsomaggiore Terme, a 317 metri di altezza, regna il Castello di Contignaco. Costruito nell’XI secolo con lo scopo di difendere la regione, il palazzo è un bell’esempio di architettura militare medievale, a pianta regolare attorno a un cortile interno quadrato. Accanto alla porta d’ingresso si trova il mastio, alto circa 30 metri e che si stima sia stato costruito intorno all’anno 1030.

L’esperienza

Immerso nel verde delle colline di Salsomaggiore Terme, a 27 km da Parma, il Castello di Contignaco è circondato dai campi e dai vigneti della famiglia Romanini, attuale proprietaria. I Romanini producono quattro tipologie di vini, tra rossi e bianchi, frizzanti e robusti, che si possono degustare in loco.

La famiglia produce anche latte, lavorato secondo i rigidi metodi del Consorzio Fiduciario Parmigiano Reggiano, che garantiscono la qualità e la genuinità del prodotto regionale.

Il Castello di Contignaco rimane visitabile tutto l’anno. Le visite sono guidate e durano circa 50 minuti. Biglietti e altri dettagli qui.

Legenda: Dante Alighieri ed i Contignacos

Il Castello di Contignaco ha le sue origini in un’antica famiglia feudale parmense, i Pallavicino. Nel 1315, dopo una dura battaglia, il castello fu conquistato dalla famiglia Aldighieri, della stessa città.

Gli Aldighieri – poi detti “Contignaco”-, sono imparentati con gli Alighieri toscani. Furono signori del castello per più di due secoli, tra il 1315 e il 1517. Per questo si narra che nel luogo si sarebbe rifugiato il sommo poeta Dante Alighieri (1265-1321), durante i suoi anni di esilio.

Il legame di Dante con il Castello di Contignaco è testimoniato dalla presenza di un manoscritto della Divina Commedia, capolavoro del poeta, firmato da Giovanni de’ Gambis, chierico fiorentino che nel 1411 riprodusse una delle sette migliori versioni del libro tra il 600 esistente.

La Fortezza di Bardi

A 60km da Parma, il castello di Bardi è una delle costruzioni millenarie dell’Emilia Romagna / Salvatore Sabatino @castelli.e.borghi_di_italia

Detta anche “Rocca di Bardi”, si trova a 60 km da Parma, nella città omonima della rocca. Uno dei grandi esempi di architettura militare italiana, questo castello millenario, la cui costruzione è antecedente all’anno 898, si trova sulla sommità di uno scoglio di diaspro rosso, tra i fiumi Noveglia e Ceno.

A testimonianza di ciò che accadde lì in tempo di conflitto, il palazzo ha diverse torri e pattuglie, oltre a vecchie prigioni e stanze di tortura nelle sue segrete.

L’esperienza

Per la prima volta nella storia del castello, dal 2014 resta aperto ai visitatori il Bastione d’Artiglieria, fatto costruire nel XV secolo da Manfredo Landi, “il Magnifico”. Il luogo porta esempi che illustrano la vita quotidiana dei suoi tempi antichi attraverso il pozzo, i fienili e il forno secolare.

Il Castello di Bardi è la sede nazionale del Centro Coordinamento Maschere Italiane. Le sue sale accolgono mostre su temi provenienti da tutte le regioni d’Italia, mettendo in luce la cultura, le tradizioni e l’identità del territorio italiano.

La sede offre anche altre mostre, come “Novecento: Arte e mestieri dell’Est Europeo”, sugli artisti dell’Europa orientale del XX secolo, in corso dal 2017.

Il Castello di Bardi è aperto da marzo a dicembre. Biglietti e altri dettagli qui.

Legenda: Il fantasma del cavaliere Moroello

La Fortezza di Bardi è infestata dai fantasmi fin dalla fine del XV secolo, quando vi abitò il cavaliere Moroello. Il suo spirito si libra intorno a una delle torri del palazzo, sempre accompagnato da una melodia triste. La leggenda di questa figura ha reso il Castello di Bardi il pioniere mondiale dei record di “fantasmi termici”.

A più di 500 anni dalla sua morte, il tormentato fantasma di Moroello continua alla ricerca della sua amata Soleste, figlia dell’allora signore del castello. Separato per ceto sociale, il cavaliere andò in battaglia in cerca di onore e prestigio nella speranza di chiedere la mano della donna che amava, promessa ad un’altra per ragioni diplomatiche. Ma la giovane, che ricambiò il suo amore, pensò che Moroello fosse morto in battaglia e si gettò dalla rocca. Il cavaliere, a sua volta, dopo aver appreso della morte della sua amata, si uccise anche lui.

Nel 1999 gli studiosi di parapsicologia Michele Dinicastro e Daniele Gullà, accompagnati da un medium, un biologo e alcuni tecnici di laboratorio, registrano, in una delle 31 foto scattate con apposita attrezzatura, una misteriosa sagoma di un cavaliere angosciato – si avverte la presenza dello spirito dai medium nel momento esatto in cui è stata scattata la foto.

L’immagine rivela un cavaliere con un’armatura del 15° secolo, in fondo al suo busto c’è una scala ancora più antica. Gli scienziati affermano che altre fonti di calore potrebbero aver creato la figura che ricorda un cavaliere. Ma i presenti in quel momento confutano questa ipotesi.

Il Castello di Rivalta

Secondo la leggenda, il magnifico Castello di Rivalta è infestato da quasi 300 anni dal fantasma del cuoco Giuseppe / Riproduzione Castelli del Ducato

Il Castello di Rivalta è una maestosa casa padronale che accolse illustri ospiti da tutta Europa, come le famiglie reali d’Inghilterra e d’Olanda. Circondato da un magnifico parco, il castello appartiene al paese di Gazzola, a 14 km da Piacenza.

L’edificio appartiene ancora alla famiglia Landi, che ne è proprietaria dal 1300. Gli attuali proprietari sono i Conti Zanardi Landi.

L’esperienza

Nel borgo di Castello di Rivalta sono a disposizione degli ospiti 12 lussuose camere, oltre a numerose case romantiche per il pernottamento.

Completamente arredato, il Castello di Rivalta ospita il Museo dei Costumi Militari, con una sezione dedicata a 90 reparti militari della Seconda Guerra Mondiale.

Il Castello di Rivalta rimane aperto tutto l’anno. Biglietti e altri dettagli qui.

Legenda: Il fantasma del cuoco Giuseppe

Fin dal 18° secolo il Castello di Rivalta è infestato dal fantasma del cuoco Giuseppe, ex dipendente locale di impareggiabile talento.

Giuseppe fu brutalmente assassinato nella prigione del palazzo e il suo corpo fu ritrovato solo molto tempo dopo. Di notte si sente lo spirito del cuoco vagare per le sale del castello con il suo tritacarne. La sua presenza si rivela anche con l’accensione e lo spegnimento di luci ed elettrodomestici.

Il Castello di Gropparello

Ingresso al Castello di Gropparello durante l’inverno / Riproduzione Castelli del Ducato

Immerso nel verde della Valle del Vezzeno, il Castello di Gropparello incanta per le bellezze naturali che lo circondano e per le varie attività culturali che offre. È un forte costruito durante l’alto medioevo, nell’VIII secolo.

Il castello si trova a Gropparello, a 27 km da Piacenza.

L’esperienza

Uno dei punti salienti del Castello di Gropparello è la Sala degli Strumenti Musicali. Ci sono un pianoforte a coda del 19° secolo realizzato da Pierre Erard, un’arpa del 18° secolo, un clavicembalo italiano, flauti barocchi diritti e trasversali, tra gli altri.

Il castello offre il pernottamento nella Torre del Barbagianni, tra il ponte levatoio e il cortile centrale.

Nel bosco alla periferia del palazzo si trova il Parco delle Fiabe. Sono 20 ettari che rappresentano l’atmosfera medievale di cavalieri, fate, elfi e streghe. Il fascino è presente anche nelle sorprese che presenta il bosco, come nei suoi piccoli giardini e nelle radure nascoste.

Lo spazio ospita anche il Museo della Rosa Nascente, con 108 varietà di rose tra le sue 1350 piante.

Biglietti e altre informazioni qui.

Legenda: il fantasma di Rosania

Tra le mura del Castello di Gropparello vaga lo spirito di Rosania, uccisa dal marito Pietrone da Cagnano, feudatario della regione, nell’XI secolo della sua giovinezza.

Secondo la leggenda, nelle notti piovose o nei giorni nuvolosi, Rosania appare ai vivi per raccontare la sua storia e cercare giustizia e pace. Molti turisti, visitando il castello, hanno registrato nelle loro fotografie la figura di una donna. Le immagini sono pubblicate sul sito ufficiale del palazzo.

Con le informazione di Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.

BRUNA GALVÃO è una giornalista specializzata sull’Italia / pittoresca.it@gmail.com