Petrolio in altalena: il clima mite lo riporta sotto i 61 dollari

09/01/2009

MILANO – Petrolio sulle mantegne russe. Prima schizza in alto sopra 63 dollari sulla scia dele minacce dell’Iran di bloccare l’export di greggio come ritorsione per le sanzioni inflitte sabato dall’Onu a Teheran, poi schiazza verso il basso, rassicurate dal clima mite degli Stati Uniti, 5-8 gradi centigradi sotto la media stagionale. Il greggio è così tornato a flettere, scendendo a 60,90 dollari. Solo mercoledì scorso i prezzi erano saliti a 64,14 dollari, riportandosi sui massimi dal 28 settembre scorso.
I repentini movimenti delle quotazioni sono tipici di giornate con pochi volumi, come quella odierna post-natalizia. Alcuni analisti, poi, mettono in guardia come il possibile rallentamento di Stati Uniti e Cina il prossimo anno potrebbe frenare la domanda di petrolio.

Accantonati i timori geopolitici per le ritorsioni annunciate dall’Iran, che è il quarto maggior prodottore del mondo di greggio e il secondo nell’ambito dell’Opec dopo l’Arabia Saudita, il mercato si è concentrato sulle previsioni metereologiche, che indicano ancora tempo mite in molte città degli Stati Uniti. Il servizio metereologioc nazionale americano ha infatti annunciato tempo ancora favorevole per tutto il mese di gennaio.

Fonte:
la Repubblica