Per Alitalia corsa a due Lufthansa-Air France
09/01/2009
Sarà molto probabilmente Air France-Klm o Lufthansa il partner con il quale sarà avviata la trattativa in esclusiva per la privatizzazione dell’Alitalia, a metà novembre. L’indicazione emerge dai colloqui tra Maurizio Prato e i pretendenti ed è confermata dal suo intervento alle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera, il 18 ottobre. Secondo il presidente, il risanamento di Alitalia è possibile solo attraverso «l’integrazione con un grande vettore europeo».
Il fondo americano Tpg si è fatto da parte. Tpg «ha comunicato all’advisor Citi che al momento non è in grado di finalizzare un consorzio con maggioranza italiana», ha puntualizzato Alitalia ieri sera. «Alitalia non può sopravvivere da sola nel lungo periodo. C’è una possibilità di equilibrio economico solo se integrata all’interno di un grande network internazionale che, in Europa, è sempre più concentrato intorno a due o tre grandi vettori», ha detto Prato. L’audizione era a porte chiuse. Il Sole 24 Ore ha avuto accesso alla trascrizione dell’intervento attraverso fonti qualificate.
A una richiesta di Mario Barbi (Ulivo), Prato ha spiegato che «Alitalia è troppo piccola per competere con i tre maggiori full service carrier europei e, come tutte le compagnie di bandiera tradizionali, ha necessità di fondersi con una delle maggiori per non soccombere». Il presidente della commissione Attività produttive, Daniele Capezzone, aveva chiesto se c’è alternativa al fallimento o al ridimensionamento regionale. «L’unica alternativa è fare una profonda ristrutturazione dell’Alitalia, integrarla con un vettore europeo e ricapitalizzarla», ha risposto Prato.
Dei tre grandi europei non è interessata British Airways, che è in corsa per Iberia con Tpg. Restano Air France e Klm. «Nessuna scelta è ancora stata fatta», ha puntualizzato Prato, cui molti “addebitano” di aver già scelto Air France. Prato ha sottolineato la necessità di ricapitalizzazione (quindi sono esclusi semplici scambi azionari, come aveva ipotizzato Air France) e ha rilevato che il consiglio, prima di scegliere il partner, verificherà «la sussistenza di caratteristiche di solidità patrimoniale, competenze industriali e capacità di sostenere il rilancio a lungo termine».
Questa definizione è alquanto selettiva. La cordata Baldassarre, di cui è ancora incerto il profilo, non supera l’esame. Tpg è solido, ma non ha la maggioranza italiana. «Mettere insieme una cordata italiana è veramente difficile, specialmente quando è chiaro che il management di Alitalia è alla ricerca di un carrier internazionale», ha detto a Radiocor una fonte vicina al fondo.
Aeroflot sembra tagliata fuori. Air One con Intesa Sanpaolo è in corsa, con appoggi nel Governo (D’Alema, Rutelli, Di Pietro), ma non rientra nella griglia di Prato. Potrebbe tentare di allearsi con francesi o tedeschi, i quali però non hanno bisogno di soci in tricolore, per mantenere i diritti di traffico.
«Per un risanamento duraturo di Alitalia è indispensabile un partner strategico in una logica multihub e multibrand», ha detto Prato. L’approccio «multihub» è quello di Lufthansa: Francoforte, Monaco e, via Swiss, Zurigo. Questa frase non dimostra necessariamente che Prato punti sui tedeschi. È anche un messaggio a Air France perché sia meno accentratrice su Parigi Cdg e conceda un po’ più di spazio, oltre che a Fiumicino, a Malpensa.
Fonte:
Il Sole 24 Ore