Parmalat compra 11 stabilimenti in Brasile. Risarcimento milionario a Citibank
12/09/2014
MILANO – Shopping sudamericano e guai giudiziari sull'asse tra Bologna e gli Stati Uniti. Giornata intensa per Parmalat, che ha annunciato di aver firmato un accordo vincolante con Brf, una delle principali società brasiliane operanti nel settore food, per l'acquisto di undici stabilimenti della divisione dairy (latte e derivati) di Brf presenti nel territorio brasiliano e dei relativi assets e marchi. L'intesa è stata approvata dai rispettivi consigli di amministrazione. D'altra parte, la società di Collecchio è stata condannata dalla Corte d'Appello di Bologna a risarcire a Citibank 431 milioni di dollari.
Questa seconda notizia è arrivata dallo studio legale Clifford Chance, che ha seguito la banca Usa nella vicenda. Nel dettaglio, Citibank ha ottenuto dal Tribunale il pieno riconoscimento in Italia della sentenza del 2008 della Superior Court del New Jersey. Come emergeva dal bilancio 2013 di Parmalat "qualora la sentenza venisse riconosciuta, in base a quanto precedentemente stabilito dal tribunale fallimentare di New York, Citigroup dovrà presentare domanda al tribunale fallimentare di Parma per richiedere l'ammissione del credito". A quel punto "il credito di Citibank, ove definitivamente ammesso con sentenza passata in giudicato, verrebbe comunque soddisfatto con l'assegnazione di azioni Parmalat secondo le corrispondenti percentuali di recupero previste nel concordato". La società ha già previsto un'apposita riserva per opposizione ed insinuazioni tardive che tiene
adeguatamente conto anche del rischio connesso all'eventuale ammissione del credito di Citibank.
Quanto all'acquisizione, il fatturato proforma della divisione dairy di Brf nel 2013 è stato pari a circa 2,6 miliardi di reais (pari a circa 880 milioni di euro). Brf ha concesso a Parmalat un diritto di esclusiva, finalizzato alla definizione di tutti gli accordi contrattuali. L'operazione, soggetta al verificarsi di alcune condizioni sospensive e all'approvazione delle autorità competenti, avverrà al prezzo, soggetto a taluni aggiustamenti, di 1,8 miliardi di reais (pari a circa 610 milioni di euro), "debt and cash free". L'acquisizione sarà interamente finanziata da Parmalat con mezzi propri.
Parmalat ha chiuso il primo semestre del 2014 con un fatturato netto superiore a 2,6 miliardi, in crescita dello 0,9% sull'anno scorso, con margine operativo lordo in calo del 5,1% a 184,4 milioni e profitti operativi netti in crescita del 3,7% a 132,7 milioni. Sul calo dei margini avevano influito i cambi e la "superinflazione in Venezuela", come scritto dagli amministratori. Le "disponibilità finanziarie nette" riportate nell'ultima semestrale ammontavano a 975 milioni, con un calo del 9,5% rispetto al dicembre 2013.
Fonte:
la Repubblica