Palermo, Atr-72 in mare: 16 morti, 23 feriti
09/01/2009
A bordo 39 persone, tra cui 4 membri dell’equipaggio. Alcuni feriti gravi
Il pilota: «Tento l’ammaraggio, non ce la faccio ad atterrare». Avaria al motore del velivolo decollato da Bari e diretto a Djerba
PALERMO – Un aereo Atr-72 della Tuninter sigla TS-LBB con 39 persone a bordo (35 passeggeri, tutti italiani, e quattro membri dell’equipaggio) è precipitato in mare alle 15,55 al largo della costa palermitana. Sono stati recuperati 16 cadaveri. Tra le vittime vi sono una bambina di 6 anni e uno di 8. I superstiti feriti recuperati dai mezzi subito inviati dalla Capitaneria di porto di Palermo sono 23.
Il coordinatore regionale del servizio 118, Mario Re, primario del Civico di Palermo, afferma che undici feriti gravi sono stati ricoverati in rianimazione all’ospedale, quattro dei quali con sindromi di annegamento, due con traumi cranici, altri con fratture serie che per qualcuno potrebbe significare la paralisi.
Il volo Tui 1153 charter da Bari – dove era partito alle 14,32 dall’aeroporto di Palese – era diretto a Djerba, in Tunisia. Secondo il procuratore di Palermo, Piero Grasso, si è trattato di un’avaria. «Si è trattato di un incidente, non di un attentato terroristico», ha affermato in una nota il ministro delle Infrastrutture Piero Lunardi.
Il pilota alle 15,24 ha contattato il centro di controllo di Roma dichiarando un’avaria al motore e chiesto alla torre di controllo l’autorizzazione ad atterrare all’aeroporto palermitano di Punta Raisi. Pochi minuti dopo, però, il pilota ha richiamato la torre di controllo: «Non ce la faccio ad atterrare, sto ammarando», ha detto prima di ripiegare su una rischiosisssima manovra di emergenza in mare aperto.
L’aereo non è affondato ma, secondo il pilota, a causa della perdita di potenza dei motori non è ammarato perfettamente entrando di punta in acqua a 13 miglia al largo da capo Gallo e a 12 da Palermo. Alcuni passeggeri sono riusciti a salire sulle ali dell’aereo. La carlinga si è rotta in tre parti imbarcando molta acqua. La coda è affondata.
I Vigili del fuoco hanno agganciato palloni gonfiabili per evitare l’affondamento. «Stiamo tentando di rimorchiare il relitto in porto», ha detto l’ammiraglio Vincenzo Pace, comandante della Guardia costiera di Palermo. «Il primo allarme della torre di controllo», ha detto il comandante della Capitaneria di porto di Terrasini, Santo Talluto, «è arrivato alle 15,30. Un minuto dopo sono partite le prime due motovedette».
Il vice ministro delle Infrastrutture, Mario Tassone, ha espresso un plauso alla Guardia costiera di Palermo per la tempestività e l’efficienza dei soccorsi, «che hanno sicuramente minimizzato il numero delle vittime».
Appena diffusa la notizia del disastro, allo scalo di Bari-Palese sono giunti parenti e familiari dei passeggeri. Il Comune di Bari ha invitato coloro che vogliono avere notizie sull’incidente aereo a contattare il centralino del municipio 080-5771111.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, si sono recati all’aeroporto del capoluogo pugliese. Dei passeggeri, la maggior parte aveva comprato un pacchetto turistico della Swantour e sei della Sprintours.
L’Enac ha reso noto che il velivolo coinvolto nell’incidente era stato ispezionato quattro volte in Italia, l’ultima il 25 marzo scorso a Catania, senza riscontri negativi. L’Agenzia nazionale sicurezza al volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta internazionale che coinvolge anche la Francia, la nazione costruttrice dell’Atr, e la Tunisia, nazione di immatricolazione ed esercenza dell’aereo. Secondo il presidente dell’Enac, Vito Riggio, l’avaria è legata alla rottura di un motore e a una probabile compromissione del secondo.
È stato un aereo di linea dell’AirOne a localizzare esattamente l’Atr 72. L’aereo era infatti scomparso dai radar della torre di controllo di Punta Raisi. La direttrice dello scalo, Rosalba Castiglia, ha chiesto al comandante del volo AirOne che stava decollando di fare una ricognizione a bassa quota nella zona presunta dell’ammaraggio, che ha dato subito esito positivo.
Fonte:
Corriere della Sera
7/8/2005
06 agosto 2005