Ordini in calo e recessione Usa più vicina, Wall Street apre in negativo

09/01/2009

Dopo il crollo alla Borsa di Shanghai (-9%, 107 miliardi di dollari di capitalizzazione bruciati) il carico è arrivato dalla caduta degli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti, in caduta libera a gennaio (-7,8%), e dalla preconizzazione dell’oracolo Alan Greenspan, ex numero uno della banca centrale americana e guru riconosciuto a livello planetario, sulla possibilità che entro fine anno si apra una fase recessiva per l’economia a stelle e strisce.

Troppi segnali tutti insieme: è scattato così via all’ondata di vendite che sta investendo da questa mattina i mercati azionari di tutto il mondo. In effetti potrebbe essere, quello avviato in Cina, l’inizio dell’annunciata correzione dei mercati dopo mesi di continui rialzi, giudicati eccessivi da molti osservatori.

All’inizio della giornata di contrattazioni a Wall Street, il Dow Jones è in ribasso di 5,61 (-0,04%), a quota 12.626,65 punti, mentre il Nasdaq perde 39,22 punti (-1,52%), a 2.464,91 punti. In calo anche lo S&P 500, che cede 10,49 punti (-0,72%), a 1.438,88 punti. Apertura in deciso ribasso anche per il prezzo del greggio, spiegabile anche con la previsione di Greenspan di una possibile fase di recessione entro l’anno per l’economia americana: Wti sulla piazza di New York. In avvio di scambi, un barile veniva scambiato a 60,30 dollari, in ribasso di 1,09 dollari rispetto alla vigilia. Secondo gli esperti, il ribasso è legato, ovviamente, anche alla pesante flessione accusata nella notte dalla borsa di Shanghai: la Cina è il secondo consumatore e terzo importatore mondiale di petrolio.

Fonte:
Il Sole 24 Ore