Opportunità per gli investitori nel Brasile del dopo Lula
15/10/2010
L'indebolimento del dinamismo di crescita in Brasile prosegue. Tuttavia i trascinatori locali della crescita si mantengono intatti. I consumi interni registrano tassi di crescita stabilmente elevati e la disoccupazione è a livelli minimi storici. In linea con il trend internazionale, il mercato azionario brasiliano ha registrato un rialzo a settembre: l'indice Bovespa è salito di circa il 6,5%.
"Il driver principale del recente rafforzamento dell’indice è dovuto al settore dei consumi, che è già scambiato a valutazioni elevate, mentre i settori Energy e materie prime sono in ritardo sul ciclo del mercato. Difficilmente si potrà assistere a un forte rally nel quarto trimestre senza che i settori ciclici si riprendano", sottolinea Patrick Pastollnigg, Emerging Markets fund manager di Raiffeisen Capital Management.
In evidenza l'ingente aumento di capitale del colosso petrolifero Petrobras che, raggiungendo un volume di circa 70 miliardi di dollari Usa, risulta il più grande aumento di capitale di tutti i tempi. Le risorse dovrebbero finanziare l'apertura dei vasti giacimenti petroliferi, situati a grande profondità, antistanti le coste del Brasile.
Attualmente Petrobras è la terza maggiore società quotata in borsa a livello internazionale. Tuttavia, molti investitori internazionali sono rimasti delusi dai termini dell'aumento di capitale di Petrobras e dall’intensificarsi dell'influenza dello Stato sulla compagnia.
"Al momento, a causa della forte diluizione, i multipli sugli utili non sembrano particolarmente interessanti, fatto che consideriamo come la causa principale della performance mediocre registrata nelle ultime settimane, nonostante il rafforzamento del prezzo del petrolio", prosegue Patrick Pastollnigg.
Sul futuro del Brasile pesano le incertezze politiche. Il primo turno delle elezioni presidenziali ha visto come chiara vincitrice Dilma Rousseff, designata alla successione dal capo di stato uscente Lula da Silva. Non è riuscita però a conquistare la maggioranza necessaria, per cui ci sarà un ballottaggio con il candidato José Serra sostenuto da molti imprenditori e investitori.
"In attesa dei risultati elettorali definitivi, non siamo particolarmente ottimisti sulla performance a breve termine dell'indice Bovespa", osserva il fund manager di Raiffeisen Capital Management. "A livello settoriale preferiamo i settori più difensivi come telecom e utility, che sono in ritardo sul recente rally del Bovespa e sono ancora scambiati a prezzi convenienti, soprattutto se paragonati agli stessi settori in altri mercati emergenti".
Un discorso a parte merita il settore minerario, in cui bisogna distinguere tra compagnie siderurgiche senza esposizione nei minerali ferrosi (Usiminas, Gerdau), società che trattano acciai integrati (Companhia Siderurgica Nacional) e società minerarie vere e proprie come Vale.
e prime attualmente soffrono il declino dei prezzi del mercato interno dell’acciaio e non hanno un’esposizione diretta alla forte domanda per i metalli proveniente dalla Cina. Vale, d’altro canto, è un’opportunità diretta sulla domanda cinese di metalli ferrosi, e dato che la Cina continua a produrre 50 milioni di tonnellate di acciaio al mese, c’è ancora spazio per ulteriori apprezzamenti.
Anche le infrastrutture saranno un argomento interessante per i prossimi anni. La Coppa del Mondo del 2014 e le Olimpiadi del 2016 sono destinate a dare un forte impeto al settore delle costruzioni. Tuttavia c'è una carenza di azioni direttamente legate al settore dell'edilizia, poiché nessuna delle maggiori compagnie edili è quotata sul listino brasiliano.
"In alternativa, per approfittare comunque di questa opportunità, si può optare per le società autostradali come CCR o società che beneficiano degli ampi investimenti in corso nello sviluppo dei giacimenti petroliferi pre-salt brasiliani, come l'armatore OSX oppure la Lupatech che si è specializzata in servizi alle società petrolifere", conclude Patrick Pastollnigg.
Fonte:
Milano Finanza
Francesca Gerosa