Nuovo record per le sofferenze delle banche italiane
17/06/2014
La rischiosità dei prestiti in Italia è, con il perdurare della crisi, ulteriormente cresciuta, le sofferenze lorde sono risultate ad aprile 2014 pari a 166,4 mld, dai 164,6 mld di marzo. E’ quanto si legge nel bollettino mensile Abi.
Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è dell’8,8% ad aprile 2014 (6,8% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 14,9% per i piccoli operatori economici (12,5% ad aprile 2013; 7,1% a fine 2007), il 14,2% per le imprese (10,6% un anno prima: 3,6% a fine 2007) ed il 6,5% per le famiglie consumatrici (5,9% ad aprile 2013; 2,9% a fine 2007).
Anche le sofferenze nette registrano ad aprile un aumento, passando dai 75,7 miliardi di marzo ai 76,7 miliardi di aprile. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,23% ad aprile dal 4,12% di marzo 2014 (3,51% ad aprile 2013; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).
Stabile il calo dei prestiti – Continuano a calare i prestiti concessi dalle banche italiane. La dinamica è sostanzialmente stabile: si registra una lieve contrazione su base annua, -2,9%, lo stesso valore del mese precedente, quando a novembre 2013 aveva raggiunto il picco negativo, -4,5%. I finanziamenti a famiglie e imprese cedono il 2,1% come variazione annua a maggio 2014, lo stesso valore del mese precedente e -4,5% a novembre 2013.
Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.837,4 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.424 miliardi di euro. L’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.837,4 miliardi di euro, fa notare comunque Palazzo Altieri, è nettamente superiore all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.724,5 miliardi di euro.
Mutui – Nuovo minimo, da luglio 2011, per i tassi sui mutui. A maggio, si legge nel Bollettino Abi, i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati in Italia su livelli storicamente molto bassi. Il tasso medio si è posizionato al 3,33% (3,34% il mese precedente e segnando il valore più basso da luglio 2011; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è posizionato al 3,32% dal 3,35% di aprile 2014 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,88% (3,90% il mese precedente; 6,18% a fine 2007).
A maggio 2014 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,74% (1,75% ad aprile 2014; 2,89% a fine 2007).
Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,87% (0,89% ad aprile 2014), quello sui PCT all’1,88% (2,02% ad aprile 2014). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 3,34% dal 3,33% del mese precedente. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a maggio 2014 è risultato pari a 214 punti base (215 punti base ad aprile 2014). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).
Risale raccolta banche ma giù obbligazioni – Risale, a maggio, la raccolta delle banche italiane, ma continua il calo per le obbligazioni. Diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, (a maggio 2014: -7,2%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di oltre 38 miliardi) il che penalizza l’erogazione dei prestiti a medio e lungo termine. Mentre i depositi aumentano – sempre a maggio 2014 – di circa 26 mld di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +2,1% contro +1,2% di aprile 2014).
L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a maggio 2014 un aumento di quasi 2,5 mld rispetto al mese precedente e una diminuzione di circa 12,5 mld di euro rispetto ad un anno prima, manifestando una variazione su base annua di -0,7% (-1,3% ad aprile), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.724,5 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di quasi 212 miliardi.
Fonte:
ADN Kronos