Non chiamatelo Bio se c’è traccia di Ogm

09/01/2009

Presto i prodotti bio potrebbero essere un po’ più bio. Nel senso che, perché siano certificati e venduti come biologici, la soglia di contaminazione accidentale degli Ogm non dovrebbe superare lo 0,1 per cento.

Lo stabilisce una proposta del Parlamento Europeo votata a maggioranza la settimana scorsa con il plauso unanime delle associazioni europee dei consumatori”.
“Lo 0,1 per cento è in realtà un compromesso tecnico-politico che identifica il limite di rilevabilità” spiega Luca Colombo, esperto di Ogm per il Consiglio dei diritti genetici. “Si è individuato nello 0,1 per cento un valore indicativo che a volte viene associato alla sensibilità strumentale.

A volte infatti, possono esserci delle polveri che fanno scattare la positività. Con lo 0,1 per cento in molti hanno inteso la possibilità di ovviare alla cosiddetta falsa positività”. Considerato che il limite precedente era dello 0,9 per cento, è facile immaginare come la nuova legge possa rivoluzionare il settore (Leggi: Le tappe della storia degli Ogm).

Ma, in realtà, il dibattito su questo tema delicatissimo, sia a livello scientifico sia a livello politico (anche sul web), è ancora aperto. Lo stesso Parlamento, infatti, ha deciso di rimandare in Commissione agricoltura il testo della proposta. Cioè, laddove i sostenitori del limite allo 0,9 per cento potrebbero far valere la loro voce.
Per questo, diverse associazioni europee, tra cui l’Aiab (l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica) hanno raccolto migliaia di firme a sostegno del manifesto europeo contro la contaminazione Ogm del bio. “I consumatori hanno una percezione del cibo biologico come un prodotto sano e completamente privo di Ogm” dice Andrea Ferrante, presidente dell’Aiab. “L’introduzione di una soglia di contaminazione del bio rischia di colpire duramente un settore in continua crescita, in cui l’Italia, tra l’altro, primeggia a livello europeo”.

Fonte:
Panorama.it
giuseppe.sava