Napolitano rinvia Prodi alle Camere

09/01/2009

ROMA – Un colloquio di 35 minuti, poi l’annuncio stringato del segretario generale del Quirinale Donato Marra: dimissioni respinte e reincarico. A quattro giorni dal capitombolo in Senato l’uscita della crisi è imboccata, e si ricomincia da Prodi. Il Prodi 1 non il Prodi bis. Napolitano, dopo una notte passata a «riordinare le idee», rimanda dunque il Professore alle Camere: si partirà da Palazzo Madama, forse mercoledì. I numeri restano risicati ma sarà il Parlamento a verificare l’esistenza di una maggioranza aritmetica. In soccorso però arriveranno Follini e almeno 4 senatori a vita. Almeno così sembra.

PRODI: FIDUCIA IN TEMPI RAPIDI – «Ringrazio il presidente per la fiducia manifesta nei mie confronti e della maggioranza che mi sostiene – commenta Prodi dopo il faccia a faccia al Colle (guarda) – . Mi presenterò alle Camere per la fiducia nei tempi più rapidi possibili, con un slancio rinnovato e con una coalizione coesa e decisa ad aiutare il Paese». Alla domanda se ritiene ci siano i numeri per la maggioranza, il premier ha risposto così, al termine del colloquio con Fausto Bertinotti alla Camera: «Questo lo vedremo, la democrazia si esprime nelle sedi appropriate, e quindi lo vedremo». «Si andrà prima al Senato – ha aggiunto -, dove penso che ci sia questa maggioranza politica». Il presidente del Consiglio si è detto «sollevato»: «Di solito – ha spiegato ai cronisti – sono sempre sorridente, non è che nei giorni scorsi abbia pianto…».

NAPOLITANO: RINVIO UNICA SOLUZIONE – Illustrando le motivazioni che hanno portato al reincarico (video), Napolitano ha subito dopo argomentato: «Il rinvio era l’unica soluzione, non c’era concreta alternativa». Era l’unica soluzione, ha aggiunto, «nonostante il parere contrario, nel merito, dei gruppi di opposizione». «Nel corso delle consultazioni – continua il capo dello Stato – le componenti dell’Unione hanno spiegato le difficoltà dovute agli scarsi numeri al Senato, ma hanno espresso la convinzione di poter garantire l’indispensabile unitarietà ed efficacia dell’azione di governo nel prossimo futuro». L’accertamento della maggioranza, ha concluso, deve avvenire in tempi brevissimi.
Nuovo appello alla riconciliazione nazionale. Nella sua dichiarazione, il presidente della Repubblica fa riferimento ai «delicati impegni europei e internazionali dell’Italia e a pressanti esigenze di intervento e di riforma in campo economico, sociale e istituzionale», ed esprime «la preoccupazione e l’auspicio che il Paese possa essere stabilmente credibilmente governato, in un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione e attraverso un corretto rapporto tra governo e Parlamento».

Fonte:
Corriere della Sera