Moody’s: le economie emergenti cresceranno meno del previsto. Il Brasile taglia i tassi al minimo storico
31/08/2012
I rischi al ribasso per il recupero dell'economia mondiale sono aumentati e la crescita dei mercati emergenti sarà più lenta del previsto. Lo afferma Moody's nell'ultimo macro-risk report, sottolineando che la crescita nel 2012 sarà concretamente più bassa che nel 2011 e nel 2010. Il nuovo report, dal titolo «Update to the Global Macro-Risk Outlook 2012-2013: Euro Area Debt crisis Continues to Pose the Greatest Risk» è un aggiornamento del report pubblicato nell'aprile scorso.
Per l'agenzia di rating i rischi maggiori per l'economia globale al momento sono rappresentati una recessione più profonda del previsto nell'area euro, causata per esempio da una più forte contrazione del credito, il rischio di un «hard landing» cioé di un brusco rallentamento dell'economia di Paesi come Cina, India e Brasile, uno shock sui prezzi petroliferi e il rischio di una stretta fiscale negli Stati Uniti.
La banca centrale del Brasile, intanto, ha tagliato di mezzo punto i tassi di interesse. Scendono così al 7,5%, il minimo record. È il nono taglio consecutivo da parte dell'istituto. La mossa mira a dare stimoli all'economia, che risente dei rallentamenti in Cina e negli Stati Uniti.
Il capitolo Italia
L'agenzia Moody's rivede al ribasso le stime sul Pil dell'Italia, che nel 2012 dovrebbe contrarsi del 2%. Lo segnala la stessa agenzia in un rapporto sull'Eurozona. L'area della moneta unica, secondo Moody's dovrebbe contrarsi nell'anno in corso dello 0,5% ma con performance assai divergenti: per la Germania l'agenzia prevede una crescita relativamente maggiore delle stime (+0,5%) mentre la Francia è prevista piatta. Confermato il Pil -1,5% della Spagna, mentre Portogallo dovrebbe vedere una contrazione del 3,5% e la Grecia addirittura -7%. Moody's ribadisce come negli ultimi tempi siano aumentati i rischi globali al ribasso per via della situazione dell'Eurozona. La stima complessiva per il G20 è di una crescita del 2.8% nel 2012 e del 3.4% nel 2013, in calo sul +3.2% del 2011 e +4.6% del 2010.
Fonte:
Il Sole 24 Ore