Moody’s: «Italia al sicuro da assalti stranieri»

09/01/2009

I giochi grossi, secondo l’agenzia di rating internazionale Moody’s, sono stati ormai fatti: per le banche italiane i movimenti più interessanti potranno avvenire solo tra le Popolari e istituti di media dimensione a caccia di realtà regionali, mentre il pericolo di assalti dall’estero dovrebbe essere stato scongiurato.

«In Italia – si legge in uno studio di Moody’s – ci sono circa 280 banche (escludendo le 440 Banche di credito cooperativo) e crediamo che ci sia ancora un grande spazio per un consolidamento», in particolare tra banche medio-piccole che potranno beneficiare di migliori rating. Tuttavia ci vorrà parecchio tempo per completare le integrazioni e ottenere sinergie e il miglioramento si vedrà solo nel lungo termine. A giudizio di Moody’s, il processo di consolidamento tra grandi banche – dopo l’acquisizione di Hvb da parte di Unicredit, l’avanzata di Abn Amro e Bnp Paribas attraverso Antonveneta e Bnl e la recente fusione proposta tra Intesa e Sanpaolo Imi – appare «molto limitato».

Tra le sei grandi realtà del Paese – nota l’agenzia – «restano solo Capitalia e Monte dei Paschi» come possibili candidate ad una fusione anche se, in tale scenario, risulta «più probabile un’acquisizione di una banca regionale da parte di un grande istituto». Secondo Moody’s, invece, una stagione di consolidamento è ormai imminente per le banche popolari «che rappresentano circa il 10% dell’intero mercato», malgrado le difficoltà generate dal criterio «un voto per ciascun azionista» presente nei loro statuti. Prospettive ridotte, infine, per nuove fusioni cross-border dopo l’operazione condotta da Unicredit con Hvb in Germania. «Riteniamo sia limitata la possibilità di vedere banche straniere acquisire istituti italiani» e «grosse acquisizioni di gruppi bancari stranieri da parte di banche italiane dopo la transazione Unicredit-Hvb appaiono improbabili» al momento.

Profumo smentisce manovre in corso. Proprio mercoledì da Francoforte l’amministratore delegato di Unicredit-Hvb, Alessandro Profumo ha confermato l’intenzione dell’istituto di Piazza Cordusio di procedere nella strategia delineata e ha precisato che la quota sul mercato tedesco dovrebbe essere notevolmente ampliata mentre, al tempo stesso, i costi saranno ridotti. quanto a nuove mosse su Capitalia, Bpm o altre prede indicate da voci di mercato, Profumo ha smentito l’esistenza di negoziati in corso. Mercoledì il giornale tedesco Die Welt aveva anche anticipato un interesse di Unicreit e Royal Bank of Scotalnd per la maggioranza azionaria di PostBank, la più capillare banca retail della Germania, controllata da Deutsche Post.

Fonte:
Il Sole 24 Ore