Montezemolo: dialogo tra le parti sociali

09/01/2009

CONFINDUSTRIA Il discorso del neo presidente all’Assemblea. Agli industriali: subito al lavoro con spirito di squadra.

Questi i passaggi principali del discorso del neo presidente all’assemblea degli industriali. Il resoconto è dell’agenzia Radiocor

Concertazione
L’accordo del luglio ’93, spiega Montezemolo nella relazione all’assemblea di Confindustria, «ha consentito al Paese di fermare processi inflativi, ha garantito ai lavoratori una difesa del potere di acquisto delle loro retribuzioni e una crescita dell’occupazione, ha permesso alle imprese di affrontare una stagione di stabilità dei cambi». Il «valore di quell’accordo non stava solo nell’aver posto fine a una lunga stagione di tensioni, esso ha rappresentato uno scambio tra le parti sociali che si sono fatte reciproca fiducia, uno scambio che ha fatto nascere nuove relazioni industriali, eliminando automatismi inflativi. È lo scambio la connotazione principale». Occorre, quindi, secondo Montezemolo, che «tutto il Paese si metta in marcia, occorre che si riprenda con nuovo entusiamo e fiducia reciproca il dialogo tra le parti sociali». Il presidente di Confindustria ringrazia «sinceramente per quello che hanno detto i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori all’indomani della mia designazione». Per Montezemolo si tratta di «un invito a riannodare i fili di un dialogo».

I contratti
Le parti sociali, rileva Montezemolo, possono condividere un progetto per il Paese, occorre, quindi, «avviare analisi congiunte, individuare obiettivi, definire strumenti e, soprattutto, curare l’implementazione delle azioni necessarie. Senza una vera attenzione alle cose da fare, si rischia di rielaborare l’ennesimo elenco delle cose da fare» ma senza proporre alcun patto dei produttori. Montezemolo dice di non «pretendere di dettare un’agenda dei nostri lavori. Ma credo – aggiunge – che abbiamo molti argomenti da affrontare». C’è «convenienza», secondo il presidente di Confindustria, a «rivedere gli assetti dei contratti anche in una logica di modernizzazione e semplificazione, per ridurre il numero e quindi la complessità degli stessi. Per meglio definirne i contenuti, evitando rischi di cattive interpretazioni». Occorre anche «ragionare» sui sistemi di partecipazione, un invito che arriva dall’Europa. «Sul mercato del lavoro possiamo creare soluzioni condivise a quelle che ormai sono leggi dello Stato – sottolinea Montezemolo – La riforma degli ammortizzatori sociali è ancora da fare, quella della previdenza non può vederci arroccati su posizioni contrapposte». E poi occorre far partire la formazione continua, facendo funzionare «i fondi in modo rapido ed efficiente». Una sfida per «dimostrare che la collaborazione tra imprese e sindacato produce risultati concreti, utili allo sviluppo delle imprese e alla crescita delle persone». Il Governo,dal canto suo, deve creare le «condizioni per favorire questo sforzo, non mortifichi tutto questo con impegni burocratici e sofismi interpretativi». Il lavoro da fare insieme, dice Montezemolo, è «molto. Il mio invito è quello di cominciare subito. Se sapremo trovare alcune soluzioni per i nostri problemi, saremo anche più credibili per chiedere agli altri di fare la loro parte».

Incentivi e pressione fiscale
ll presidente di Confindustria giudica «improprio che si parli di modifica degli incentivi, non già per rendere più efficiente l’intervento nel Mezzogiorno, ma per ridurre la spesa pubblica e per favorire una successiva riduzione della pressione fiscale». «Parliamone», sottolinea Luca Cordero di Montezemolo, ma per rendere gli incentivi «più efficienti e mirati». E «se poi vogliamo ridurre le uscite dello Stato, parliamone: è un obiettivo che condividiamo. Se si vogliono ridurre le tasse, benissimo. Il sistema produttivo può essere stimolato da una minore pressione fiscale, ma solo in un quadro positivo della finanza pubblica».

Infrastrutture
Il Paese «ha bisogno di maggiore concorrenza e, per affrontarla, ha bisogno di infrastrutture moderne». Così il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. C’è un «bisogno enorme di centrali per l’energia, di siti per lo smaltimento dei rifiuti, di interventi per migliorare le nostre città. Siamo tutti consapevoli di questi bisogni» e «abbiamo bisogno di politica che sappia costruire il consenso per progredire». Il Governo, dice Montezemolo, «ha fatto passi importanti nella definizione di regole per le nuove infrastrutture» ma occorre un «forte coinvolgimento della politica anche a livello locale».

Federalismo
«Misureremo il Federalismo sulla sua capacità di ridurre la spesa pubblica, quindi le tasse, e di accelerare le decisioni», dice Luca Cordero di Montezemolo. Ma «lo condanneremo se servirà solo a far prevalere il particolare ed il locale sugli interessi generali». «Era una occasione», ma «dopo quattro anni dalla prima riforma costituzionale e molti progetti di ulteriori riforme», «decine di ricorsi alla Corte Costituzionale» ed «una incredibile proliferazione legislativa», oggi «stiamo andando nella direzione sbagliata. Questo Federalismo rischia di far affondare il nostro Paese». «Il localismo ci sta uccidendo”

Annullare l’Irap sulla ricerca
“Priorità della priorità è annullare l’Irap sulla ricerca, é impensabile che gli imprenditori italiani paghino una tassa sulla ricerca. Un Paese che non investe sulla ricerca è un Paese che non investe sul futuro”. Montezemolo ha indicato come “priorità del Governo” anche quella di ridurre l’Irap in generale. All’interno di questo obiettivo c’è n’é uno parziale- ha detto- che è una priorità della priorità: togliere l’Irap sulla ricerca”.

Finanza moderna
Le imprese per crescere hanno bisogno anche di una «finanza efficiente e alleata delle imprese». Così il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. Occorre superare la «cultura di separatezza tra banca e imprese», dice il presidente, «dobbiamo tutti fare un passo avanti. Senza una finanza moderna le imprese non crescono, senza crescita delle imprese la finanza resta antiquata. È un bisogno comune. Facciamo questa strada assieme. Per far crescere soprattutto le piccole imprese», senza perdere di vista anche la crescita delle grandi e medie imprese, «ancora troppo poche».

Costituzione Ue
«Le imprese vogliono che la Costituzione europea sia firmata il più presto possibile, entro i primi giorni, per dare il via al processo di costruzione di una unità politica». Così il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. «Questo – aggiunge – è un pressante appello che facciamo al Governo del nostro Paese e a quelli degli altri Paesi europei. Noi non siamo euroscettici. Noi non crediamo che l’Europa stia nascendo male. Noi pensiamo invece che occorra accelerare i tempi». L’Europa che «costruiamo è la più grande innovazione istituzionale di questi tempi» ed «è il segno che la Vecchia Europa si è rimessa in marcia e ha ancora molto da dire al mondo».

Lo spirito di squadra
«Dobbiamo uscire da questa fase di stagnazione». Luca Cordero di Montezemolo lo dice sottolineando che «la produzione industriale dei primi mesi del 2004 è ferma sugli stessi livelli dell’autunno 2001». Bisogna «lavorare tutti assieme. Con uno spirito di squadra». E «dobbiamo fare presto» perchè «paradossalmente oggi abbiamo condizioni favorevoli», mentre con la ripresa «avremo un rialzo del costo del denaro». «Muoviamoci prima», avverte il presidente di Confindustria: su ricerca, infrastrutture, e sostendendo «lo sforzo del Governo di mantenere la stabilità dei conti pubblici».

Il Sole 24 Ore
27 maggio 2004