Malpensa, scontro Ue-Lombardia. I piloti protestano, saltano i voli

09/01/2009

ROMA – La cura choc per salvare Alitalia scatena la reazione del Nord e quella, ancora abbozzata ma in prospettiva molto dura, dei piloti. La prospettiva di un ridimensionamento di Malpensa a favore di Fiumicino, ha poi innescato lo scontro a distanza tra la Lombardia e l’Ue. L’annunciata ritirata di Alitalia dallo scalo varesino, secondo fonti dell’Unione europea, “non tocca alcuna norma comunitaria” e quindi è legittima. Immediata la replica della Regione, che ha giudicato i commenti dell’Ue ai ricorsi annunciati dal presidente Formigoni al nostro giornale, come “del tutto irrituali e scorretti” e le fonti comunitarie interpellate dalle agenzie di stampa sono state bollate come “anonime e sprovvedute”.

Malpensa da parte sua ha vissuto una nuova giornata di passione con diverse decine di voli cancellati. Le indiscrezioni sul piano di salvataggio di Alitalia, che parlano di tagli al personale (mille lavoratori con uscite incentivate), un ridimensionamento dell’aeroporto e la messa a terra di almeno 25 aerei, usati soprattutto sul medio e corto raggio, mettono in allarme i piloti. Infatti, lo scalo milanese perderà da qui ad aprile prossimo gran parte dei voli intercontinentali, spostati a Fiumicino, anche se il progetto dei manager di via della Magliana, prevede un rafforzamento dei collegamenti da Malpensa verso le capitali europee.

A Milano sul lungo raggio, resteranno le tratte per New York, Buenos Aires e Tokyo. Via dunque i “doppi” collegamenti dagli aeroporti del Sud verso Malpensa e Linate: sopravviveranno solo quelli diretti verso il più piccolo scalo milanese e a farne le spese sarà proprio Alitalia Express. Ecco spiegata la rigida applicazione delle norme sulla sicurezza e dei regolamenti alla base, ieri, dei disagi e degli annullamenti di diverse decine di voli.

Caldo anche il fronte politico. Sulla querelle Roma-Milano interviene il sindaco di Roma e candidato alla guida del partito democratico, Walter Veltroni. Che propone al governo “di affidare ad un advisor il compito di scegliere quale struttura industriale sia migliore per Alitalia tra Malpensa e Fiumicino”. I sindacati, da parte loro, attendono notizie ufficiali prima di dare battaglia. Sul piede di guerra i piloti Anpac, che esprimono “profonda delusione e seria preoccupazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Uil trasporti, che parla di “delusione e scetticismo per il piano miope che non rilancia la compagnia ma si limita a farla sopravvivere”. Con una dichiarazione congiunta Cgil, Cisl, Ugl, Sdl e le associazioni professionali degli assistenti di volo e dei piloti, Anpav, Avia e Up, affermano invece che “quello in atto è un tentativo di sopravvivenza per la compagnia” e di aver “sospeso il giudizio nell’attesa degli approfondimenti e quantificazioni previsti” nel prossimo cda del 7 settembre.

Infine la situazione finanziaria della compagnia di bandiera. Dalla quale risulta che al 31 luglio, l’indebitamento netto del gruppo è pari a 1 miliardo e 50 milioni di euro, l’1,5% in più rispetto a fine giugno mentre le disponibilità e i crediti finanziari a breve ammontano a 592 milioni, con una riduzione del 3,3% rispetto ai 612 milioni di fine giugno.

Fonte:
La Repubblica