Made in Italy: balza l’export verso Est

09/01/2009

L’Europa dell’Est meta privilegiata delle esportazioni italiane: fra il 1999 ed il 2005, le vendite italiane nell’area aumentano in valore del 100 per cento, attestandosi lo scorso anno a 33,8 miliardi di euro. Il made in Italy, quindi, sembra preferire l’Est Europa alla Cina, all’India e addirittura agli Stati Uniti. E’ quanto emerge da uno studio della Fondazione Edison, presentato ieri nel corso del convegno “L’Est europeo, l’Ue, l’Italia: verso connessioni strategiche”.
Il valore delle esportazioni italiane verso l’Europa centro orientale “è ormai del 40 per cento superiore a quello delle esportazioni verso gli Stati Uniti e inferiore appena del 7 per cento e del 13 per cento, rispettivamente, al dato verso la Francia e la Germania”, evidenzia la Fondazione Edison, osservando che “l’Europa centro orientale è dunque un’area particolarmente strategica per l’Italia ed è di gran lunga la più importante fra quelle emergenti nel mondo, tenuto conto che le nostre esportazioni verso di essa sono oltre cinque volte superiori a quelle verso Cina e India considerate assieme”.
Solo nel 2005 le esportazioni italiane verso l’Est Europa aumentano dell’8,7 per cento rispetto al 2004, con punte del più 22,2 per cento verso la Russia e del più 16,5 per cento verso l’Ucraina. I maggiori clienti dell’Italia nell’Europa centro orientale sono, secondo la Fondazione Edison, Russia (6,5 miliardi l’export 2005), Polonia (5,5 miliardi) e Romania (4,7 miliardi): “A titolo di confronto, nel 2005 le nostre esportazioni verso ciascuno di questi tre paesi sono state singolarmente superiori a quelle verso la Cina (4,6 miliardi)”, aggiunge la Fondazione Edison, sottolineando che fra il 1999 e il 2005 l’export italiano verso la Russia cresce in valore del 252 per cento, quello verso l’Ucraina del 284 per cento e quello verso la Bulgaria del 170 per cento. “E’ verso l’Europa centro orientale che molti distretti italiani e in generale le nostre Pmi, specie nel Nord-Est, hanno avviato i loro più importanti processi di internazionalizzazione. Ciò per ragioni di maggiore prossimità geografica rispetto ad altre aree emergenti del mondo, ma anche per affinità culturali e nei modelli di vita”, sottolinea l’amministratore delegato di Edison e presidente della Fondazione Edison, Umberto Quadrino.
“Altrettanto centrale per l’Europa occidentale e l’Italia è il tema delle grandi reti di interconnessione europee, specie fra Occidente e Oriente, con riferimento – conclude Quadrino – non solo ai corridoi dei trasporti, ma anche al campo della scienza, della ricerca e dell’innovazione, dove le competenze accumulate nell’Europa dell’Est possono oggi accrescere la massa critica del sistema scientifico-tecnologico dell’Europa intesa nel suo insieme e le sue proiezioni applicative nel campo dell’impresa”.

Fonte:
Il Denaro.it
s. g.