Made in Italy / 2005 record per il deficit extra Ue

09/01/2009

MILANO – Nonostante l’avanzo di dicembre di 129 milioni, la bilancia commerciale verso i Paesi extra UE ha chiuso il 2005 con il deficit record di 8,3 miliardi di euro, contro il surplus di 0,6 miliardi del 2004. Il deficit energetico, passato dai 27,6 miliardi del 2004 ai 38,8 miliardi del 2005, è il principale responsabile del brusco peggioramento. Al netto dei prodotti energetici, il surplus verso i Paesi extra UE è però aumentato di 2,2 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate in un anno del 7,5%, le importazioni (compreso il petrolio e il gas) del 15,5%.
Altro che cibo e calcio. Dire che la nostra economia si distingue solo in questi due campi, come ha fatto ieri a Davos un’indagine della banca d’affari americana Goldman Sachs, “è un vecchio stereotipo ancora in voga nei circoli esclusivi della finanza internazionale, che non corrisponde assolutamente alla realtà e nemmeno ai dati sull’interscambio commerciale”. Così replica il viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso.

“L’Italia esporta sempre più tecnologia e macchine utensili, che sono il traino della ripresa dell’export italiano”, aggiunge. “Abbiamo per altro degli elementi di punta estremamente significativi come l’aerospazio. Pensiamo agli elicotteri Agusta venduti al governo Usa o alla presenza nelle banche italiane nell’Europa centro-orientale. Certo, siamo conosciuti anche, e molto bene, per il cibo e per il calcio che sono anch’essi elementi importanti. Dietro la qualità dell’alimentazione c’è ricerca e tecnologia. Soprattutto in un mondo in cui il problema dell’alimentazione e della qualità del cibo sono importanti, e non solo per l’Occidente”.

Dove abbiamo esportato di più l’anno scorso è stato in America. I saldi positivi più elevati si sono registrati con gli USA, gli Altri paesi, gli Altri paesi europei e la Turchia. I maggiori disavanzi si riscontrano con i paesi OPEC, la Cina e la Russia. Nel 2005, comunica infatti l’Istat, le esportazioni sono aumentate verso tutti i paesi ed aree geoeconomiche ad esclusione dei paesi EFTA: i più elevati incrementi si sono manifestati verso la Russia, i paesi del Mercosur, gli Altri paesi europei, i paesi OPEC e gli Altri paesi. Nello stesso periodo le importazioni hanno registrato i maggiori aumenti dai paesi OPEC, dalla Russia e dalla Cina, mentre una flessione si rileva nel flusso di prodotti provenienti dal Giappone.

Fonte:
La Repubblica