L’utile Fca sale del 91%. L’addio a Ferrari taglia l’indebitamento

27/01/2016

Marchionne soddisfatto dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi: "Questi contano, non le vendite". Lo scorso anno profitti a due miliardi, mentre il debito industriale netto cala a cinque miliardi. Mercati in parte delusi dalle stime 2016: titolo giù in Borsa
27 gennaio 2016
MILANO – Fca chiude il 2015 con utili in aumento del 91% a due miliardi di euro e apre il 2016 con l'indebitamento in calo a 5 miliardi di euro grazie alla scissione di Ferrari. A deludere il mercato che si era entusiasmato per i conti sono però le stime per il 2016 quando il gruppo guidato da Sergio Marchionne stima di chiudere l'anno con un utile netto rettificato di 1,9 miliardi di euro (nel 2015 al netto di Ferrari è pari a 1,7 miliardi), ricavi netti per oltre 110 miliardi (111 lo scorso anno con Maranello) e un risultato operativo rettificato di oltre 5 miliardi (era 4,8). Stabile anche l'indebitamento netto industriale al di sotto dei 5 miliardi. A Piazza Affari, dunque, scattano le vendite sul titolo.
Per quanto riguarda lo scorso anno il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha chiuso il 2015 "in forte progresso con risultati ben al di sopra dei target per l'anno": includendo per l'ultima volta Ferrari, i ricavi netti sono cresciuti del 18% a 113,2 miliardi di euro, l'utile operativo è salito del 40% a 5,3 miliardi di euro e l'utile netto è aumentato del 91% a 2 miliardi di euro. Secondo il Ceo di Fca, questi risultati contano più delle vendite perché parlare dell'obiettivo "dei 7 milioni di vetture vendute è come parlare delle verdure che si vendono nei negozi, non importa": "La cosa che importa – ha detto Marchionne – è che noi abbiamo presentato nel maggio 2014 un insieme di obiettivi e che il risultato del piano che stiamo presentando nel pomeriggio li vedrà in rialzo. Quantitativamente, dal punto di vista finanziario, i risultati sono superiori a quelli dello scorso anno: è l'unica cosa che importa".
A sostenere i conti nei prossimi dodici mesi secondo il Lingotto saranno soprattutto Nafta ed Emea che proseguiranno nel trend di miglioramento, ma preoccupa l'America Latina dove "è atteso il ritorno ad un leggero utile con lo stabilimento di Pernambuco a regime produttivo nel secondo semestre del 2016": lo scorso anno, invece, i ricavi dell'area sono calati del 25% con perdite per 376 milioni. In Asia, invece, si prevede un miglioramento nel secondo semestre del 2016 con il completamento della localizzazione produttiva di Jeep in Cina, mentre gli investimenti sono previsti "in linea con il 2015". Non abbastanza per rendere felici gli investitori che si aspettavano qualcosa di più sostanzioso.
Nel dettaglio dei conti, l'indebitamento netto industriale al 31 dicembre 2015 era pari a 6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 7,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2014. La riduzione – spiega Fca nella nota – riflette per 9,7 miliardi di euro il flusso di cassa positivo della gestione operativa e per 0,7 miliardi di euro l'effetto positivo dei cambi di conversione, principalmente dovuto alla svalutazione del Real brasiliano, in parte compensati da 9,2 miliardi di euro di investimenti. La riduzione riflette inoltre
incassi pari a 0,9 miliardi di euro relativi all'Ipo del 10% di Ferrari e 0,3 miliardi di euro versati ai soci di minoranza. A seguito del completamento della scissione di Ferrari il 3 gennaio 2016, l'indebitamento netto industriale è sceso a 5 miliardi di euro.
Fonte: La Repubblica