Lula, tutti gli obiettivi della sua prima visita ufficiale in Italia
10/11/2008
Da domenica 9 sino a venerdì 14 novembre il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva è in Italia per la una visita ufficiale nel nostro Paese. La prima da quando nel gennaio del 2003 l’emigrante nordestino che a otto anni vendeva arance nella "baixada santista" si è insediato al Palazzo di Planalto, il Palazo Chigi verde-oro. Dopo avere incontrato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano stamane, Lula si riunirà domani con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e giovedì con Papa Benedetto XVI.
Da presidente Lula era già stato altre volte in Italia, l’ultima nel giugno di quest’anno al vertice della FAO, ma mai aveva dato alle sue visite un carattere ufficiale. Una stranezza, sia per i tanti legami tra Brasile e Italia – solo a San Paolo sono sei milioni gli abitanti che hanno almeno un avo del Bel Paese a cominciare dal governatore "calabrese" José Serra – sia per la presenza, fortissima, nel suo entourage di oriundi, tutti in posizioni di potere assai rilevanti. Basti pensare al ministro dell’Economia, il "ligure" Guido Mantega e a quelli del Lavoro Carlos Lupi, dei Diritti Umani Paulo Vannucchi e della Presidenza Luiz Dulci.
Senza dimenticare che la moglie di Lula, Marisa, da anni viaggia in Europa con un passaporto italiano grazie alle sue origini bergamasche: il bisnonno, tal Giovanni Casa, nacque a Pontida nel 1884 e prima di provare l’avventura oltreoceano era residente a Palazzago. Tra i temi in agenda che secondo fonti dell’Itamaraty (il ministero degli Esteri brasiliano) Lula tratterà con Berlusconi ci sarà l’ampliamento del G7 ai cosiddetti BRIC, acronimo che descrive i principali Paesi emergenti tra cui Brasile, Russia, India e Cina; come affrontare la crisi economica in modo coordinato in vista del vertice del G20 di Washington il prossimo 15 novembre, le questioni UE legate agli immigrati ma, soprattutto il rafforzamento del commercio bilaterale e l’incremento degli investimenti italiani nel Programma di Accelerazione della Crescita (PAC) con cui il governo Lula progetta di costruire nei prossimi anni nuove e più efficienti infrastrutture in tutto il Brasile, dalle strade alle ferrovie e ai porti. E che il fattore business sia considerato centrale dal Brasile lo dimostra il fatto che, oltre a sei ministri, nella delegazione verde-oro sono stati inseriti anche una settantina di imprenditori brasiliani. Sull’Italia, invece, Lula ha dichiarato che può avere un "ruolo cruciale" nel "guidare e favorire il dialogo delle grandi economie del pianeta".
Incontro con il Papa. Tra i temi in agenda per l’incontro con Benedetto XVI, invece, soprattutto la firma dell’accordo Brasile-Santa Sede relativo allo status giuridico della Chiesa Cattolica in Brasile, la cui proposta originale era stata presentata al governo brasiliano nel settembre 2006. Nell’accordo che sarà firmato giovedì sono trattate questioni quali la libertà e la non discriminazione per motivi religiosi, l’insegnamento della religione nelle scuole e lo status finanziario della Chiesa Cattolica. Lotta alla fame del mondo, flussi migratori e incentivi allo sviluppo sostenibile, secondo fonti bene informate, saranno gli altri argomenti che affronteranno Lula e il Santo Padre.
Fonte:
Panorama.it