L’Ue: l’Italia corregga il suo deficit
09/01/2009
Almunia: la prossima settimana al via procedura contro Roma per lo sforamento del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo
BRUXELLES (BELGIO) – Ancora un richiamo. A rivedere i conti pubblici. E a correggere il deficit eccessivo. «Italia e Portogallo rischiano di avere dei deficit pubblici superiori al 3% del Pil nel 2005 sulla base delle politiche attuali». Lo ha ribadito il commissario agli Affari Economici Joaquin Almunia nella comunicazione sulle finanze pubbliche 2005 nell’eurozona.
L’Italia si trova nel gruppo di dieci paesi considerati «a rischio in materia di sostenibilità delle finanze pubbliche in assenza di un consolidamento di bilancio di medio termine». Almunia conferma che «i paesi il cui deficit supera il 3% in maniera non temporanea o per i quali i deficit non si trova vicino al valore di riferimento devono essere considerati in una situazione di deficit eccessivo» (condizione per l’avvio della procedura Ue).
I TEMPI – La settimana prossima è previsto l’avvio ufficiale della procedura contro l’Italia per deficit eccessivo. Nella comunicazione di Almunia, si ripercorrono gli aspetti della riforma del patto di stabilità mettendo in risalto il fatto che «le nuove regole permettono di allungare i tempi di un altro anno per delle ragioni economiche rispetto al ritardo di un anno per correggere il deficit eccessivo» e che «certe tappe della procedura possono essere ripetute». Inoltre giocano un ruolo i cosiddetti «fattori rilevanti» nella valutazione del deficit eccessivo. «Ciononostante un certo numero di elementi complementari sono egualmente previsti per assicurare da una parte la disciplina di bilancio e dall’altra parte una correzione rapida dei deficit eccessivi».
PREVISIONI – Nel caso italiano la procedura che sarà avviata la prossima settimana si fonda sulla valutazione che il deficit pubblico non solo non è «temporaneamente» sopra il livello del 3%, ma non può neanche essere considerato vicino al livello di riferimento. Il deficit è vicino al 3% nel 2003 e nel 2004, ma non lo sarà nel 2005 e rischia di non esserlo nel 2006. Le ultime previsioni ufficiali di Bruxelles indicano un deficit/pil nel 2005 al 3,6% e nel 2006 al 4,6%. Ma a Bruxelles si lavora su un deficit/pil che sarebbe minimo al 4%.
Corriere della Sera
01 giugno 2005