L’Italia s’inchina a Nicola Calipari

09/01/2009

20mila persone a salutare il funzionario del Sismi. La Casa Bianca: «Un tragico incidente». Ciampi visita la Sgrena.

di Sara Bianchi

Dal Vittoriano, dove migliaia di persone si sono recate a rendergli omaggio, la salma di Nicola Calipari è arrivata alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, avvolta nella bandiera tricolore e trasportata a spalla da un drappello di militari per i funerali di Stato. In piazza tantissima gente che non ha trovato posto nella Chiesa romana per dare l’addio al funzionario del Sismi ucciso dal fuoco americano venerdì a Baghdad dopo aver liberato Giuliana Sgrena, in mano ai sequestratori da un mese.

Funerali di Stato
Nella basilica, oltre alla famiglia Calipari presenti le massime cariche istituzionali: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, i Presidenti di Senato e Camera Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini, il premier Silvio Berlusconi, il leader dell’Unione Romano Prodi e numerosi ministri.

Partecipa alle esequie anche il capo della Polizia, prefetto Gianni De Gennaro, insieme ai vertici del corpo e a tanti colleghi di Calipari, oltre al prefetto Nicola Cavaliere.

Nella basilica di Santa Maria degli Angeli anche Pier Scolari, compagno di Giuliana Sgrena e Ivan, il fratello della giornalista. Hanno deciso di restare fuori dalla chiesa il direttore del Manifesto Gabriele Polo e Valentino Parlato.

Un applauso ha accompagnato il feretro fino ai piedi dell’altare e un altro interminabile applauso lo ha salutato all’uscita. Al termine della celebrazione dalla folla che ha assistito alle esequie ha voluto dire ad alta voce «Nicola è un eroe». La sua salma è stata tumulata nel sacrario militare del cimitero monumentale del Verano.

L’omelia di Monsignor Bagnasco
Monsignor Angelo Bagnasco nell’omelia ha auspicato che il sacriificio di Nicola Calipari non si perda. « Vogliamo che il suo sacrificio non vada disperso» – ha detto – « La morte non conclude il percorso umano, non
azzera gli affetti e i legami, non è l’ultima parola». Monsignor Bagnasco ha ricordato il modo cui è morto il funzionario del Sismi, «facendo scudo con il proprio corpo all’ostaggio. Questo fa intravedere quello che Nicola ha sempre vissuto e mai ostentato: la grandezza della sua anima». «Davanti al suo eroismo – ha prosegue monsignor Angelo Bagnaschi – che si rivela non essere un gesto ma uno stile di vita speso nell’assoluto riserbo dei suoi doveri, tutti siamo richiamati ad un sempre più ampio senso di responsabilità»

La famiglia
Composto il dolore della moglie, Rosa, e dei figli Silvia e Filippo, abbracciati dal Presidente Ciampi anche al momento dello scambio del gesto di pace. Poi Silvia ha lasciato la basilica di Santa Maria degli Angeli per un lieve malore. La ragazza è stata accompagnata all’esterno prima che terminasse la cerimonia funebre del padre.

Il fratello prete
Don Maurizio Calipari, fratello di Nicola ha rivelato che la solida formazione cristiana del fratello è sempre stata una bussola che lo ha accompagnato anche nel lavoro. « Vorrei che mio fratello rimanesse un esempio concreto: dare la vita, anche se costa tutto, anche a costo della Croce per l’esperienza di ciascuno di noi, non rimane senza frutto» e ha aggiunto «Vorrei dire che
davvero si compia il Mistero cristiano per il quale dalla morte nasce la vita. Nicola è un esempio concreto che vorrei che tutti noi portassimo non solo come esempio ma come punto di riferimento e valore sul quale orientare il nostro cammino»

Il ricordo di Gianni Letta
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha preso la parola al termine delle esequie e ha ricordato «Era un poliziotto di razza, responsabile e prudente, che non ricercava i riflettori ma faceva il suo lavoro tutto intero. Dava fiducia e sicurezza». Letta ha anche sottolineato « E’ il momento di rendere omaggio tutti insieme, senza polemiche all’eroico gesto di Nicola Calipari». E rivolgendosi direttamente al funzionario del Sismi scomparso ha aggiunto « Hai fatto capire agli italiani cos’è il sentimento nazionale». «Hai ridato fiducia all’ Italia tutta, hai ridato la patria agli italiani, come i caduti di Nassiriya».

L’omaggio di Cosenza e Reggio Calabria
Il Comune di Cosenza ha reso omaggio a Nicola Calipari, calabrese e cosentino d’adozione con bandiere a mezz’asta dalle prime ore della mattinata e con un minuto di silenzio negli uffici alle 11,00, in concomitanza con l’inizio dei funerali di stato. Il Sindaco Eva Catizone ha inoltre rivolto un invito ai commercianti per tenere le saracinesche abbassate a metà.

Anche Monsignor Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ha voluto ricordare questo eroico servitore dello Stato «Calipari – ha sottolineato – è morto da eroe. La notizia della liberazione della Sgrena è stata resa così infausta dal sangue versato dal funzionario di origine calabrese.» La diocesi di Reggio Calabria-Bova ricorderà Nicola Calipari venerdì 11 marzo con una solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Reggio Calabria, presieduta
dallo stesso arcivescovo.

La Casa Bianca
Un funzionario della Casa Bianca ha definito la morte di Nicola Calipari «Un tragico incidente avvenuto in zona di combattimento, dove la gente deve prendere decisioni di vita e di morte in termini di secondi». Il funzionario ha ribadito l’impegno, già espresso dal presidente George W. Bush, ad accertare i fatti con un’indagine già in corso, facendo partecipi delle conclusioni le autorità italiane.

Ciampi visita Giuliana Sgrena
Giuliana Sgrena ha seguito i funerali di Nicola Calipari dalla tv nella sua stanza nell’ospedale militare del Celio. Poco prima il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi le aveva fatto visita accompagnato dalla moglie Franca. Al centro del colloquio anche il tema della verità su quello che è accaduto.

Il Sole 24 Ore
7 marzo 2005