«L’Italia ha bisogno di più investimenti esteri»
09/01/2009
«Indispensabile una forte azione contro l’evasione fiscale».
di Piero Fornara
SANTA MARGHERITA – «Non si tratta di decidere se è recessione oppure non è recessione» ha dichiarato il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, chiudendo il convegno dei Giovani Imprenditori a Santa Margherita Ligure. Agli industriali, quindi, non interessa dare un nome preciso a quanto sta avvenendo, anche se aprendo una parentesi Montezemolo ha aggiunto che «a scuola ci avevano insegnato che quando il Pil di un Paese non solo non cresce, ma addirittura diminuisce, è recessione» (il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi invece parla di “stagnazione”). Ma, taglia corto il leader degli industriali, l’importante é che si riconosca che «il problema numero uno è l’emergenza economica, e bisogna rimettere l’impresa al centro
del dibattito».
È anche assurdo e assolutamente sbagliato, ha aggiunto Montezemolo, «il tentativo di mettere le imprese contro le banche e le banche contro le imprese: mai come quest’anno, infatti, abbiamo fatto un lavoro insieme con le banche». Prendendo lo spunto dalla maxi-foto di inizio 900 di uno stabilimento Zegna-Lane Borgosesia, con il fumo e le ciminiere, che campeggiava nella sala del convegno, Montezemolo ha aggiunto che ora bisogna «rimboccarsi le maniche, perché la situazione attuale non è né di destra, né di sinistra»”. Però se «governare questo Paese è difficile» e se il Governo è riuscito ad affrontare alcune riforme importanti «molte delle cose dette oggi dal ministro Siniscalco avrei preferito sentirle dire o vederle fare all’inizio della legislatura».
Il presidente di Confindustria ha anche detto che occorre attirare gli investimenti esteri nel nostro Paese e per spiegarsi ha citato l’esempio delle banche: «Quando qualcuno viene in Italia, sento per esempio di qualche banca importante, olandese, spagnola, non credo che lo accogliamo proprio a braccia aperte, non credo stimoliamo la concorrenza proprio
in tutti i settori, non ultimo quello delle banche». Anche le banche «sono imprese» e «più hanno concorrenza, più possono crescere, più sono fondamentali per il mondo delle imprese». Oggi invece l’Italia «attira solo il 2% degli investimenti mondiali – contro il 5% della Francia e il 7% della Germania – e soltanto un modestissimo 5% di questo piccolo 2% è destinato al Mezzogiorno».
Soprattutto pensando al Sud Italia, Confindustria ha chiesto al Governo di mettere tra le priorità la lotta all’illegalità fiscale: «Auspico – ha detto Montezemolo – che il ministro Siniscalco dia inizio a una forte azione per debellare l’evasione fiscale, che è un crimine e non ha uguali livelli in Europa», aggiungendo rivolto al presidente degli industriali calabresi Filippo Callipo, di essere «vicino a coloro che stanno facendo, con grande difficoltà, in mezzo al pericolo, il loro mestiere» (a proposito dell’allarme sulla criminalità lanciato proprio dal numero uno degli industriali calabresi, ndr).
Tornando in chiusura alle imprese familiari, tema del convegno di quest’anno, Montezemolo ha precisato che in Italia l’84% delle aziende ha meno di dieci dipendenti: così si spiega perché dalle piccole imprese arriva soltanto lo 0,1% degli investimenti nella ricerca, fondamentali per crescere e competere nel mondo globale. È dunque necessario da parte del Governo facilitare fiscalmente la fusione delle piccole e medie imprese.
Il Sole 24 Ore
4 giugno 2005