L’Iran: “Israele è un tumore”. Condanne da tutto il mondo
09/01/2009
Il presidente Ahmadinejad torna all’attacco dello stato ebraico
“Germania e Austria offrano territori per ospitare gli ebrei”
La Casa Bianca: “Necessario fermarli sulla via del nucleare”
Berlusconi: “Parole contrarie alla verità e alla storia”
Mahmoud Ahmadinejad
TEHERAN – Torna all’attacco sulla questione israeliana il presidente ultraconservatore iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Dalla Mecca, la città santa musulmana dove si trova per il congresso dell’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), il giovane capo di Stato dell’Iran ha definito Israele un “tumore” ed ha lanciato la proposta che la Germania e l’Austria, paesi dichiaratisi responsabili del genocidio ebraico, offrano “due o tre” loro province per accogliere lo Stato Israeliano e tutti i suoi cittadini. Parole, queste, che hanno provocato l’immediata reazione indignata delle autorità israeliane e della Casa Bianca oltre che del premier Silvio Berlusconi.
“Dato che credete che gli ebrei siano stati oppressi e sterminati durante la seconda guerra mondiale – ha chiesto provocatoriamente Ahmadinejad – perché i musulmani palestinesi ne devono pagare ora il prezzo?”. E’ una domanda, questa, che ricorre spesso nel mondo arabo e islamico, a cui il presidente iraniano ha aggiunto stavolta una risposta concreta.
“Ebbene, dato che voi li avete perseguitati, offrite voi un pezzo di terra europea al regime sionista perchè possa stabilire lì il governo che più desidera. Noi lo sosterremo”. Il presidente iraniano ha fatto questi ragionamenti ai margini della Conferenza dell’Oci, in un’intervista alla televisione satellitare iraniana Al-Alam. In sala, prendendo la parola di fronte al re saudita Abdullah e ad altri centinaia di dignitari islamici provenienti da tutto il mondo, Ahmadinejad si era limitato ad un discorso più di circostanza, con un appello finale alla riscossa di tutto il mondo musulmano.
“Se i nemici dell’Islam – aveva detto – non trovano risposte adeguate dai paesi musulmani, (i nemici dell’Islam) proseguiranno nella loro aggressione”.
Nell’intervista televisiva, il presidente ha invece ribadito che Israele “costituisce un tumore” e che è inaccettabile che i paesi europei sostengano il “regime di occupazione di al Quds (Gerusalemme)”.
Già nell’ottobre scorso, Ahmadinejad aveva scandalizzato la comunità internazionale affermando che “Israele deve essere cancellato dalla carta geografica”. Un’affermazione che la diplomazia iraniana aveva tentato di attenuare, spiegando che il leader politico voleva semplicemente negare la legittimità dello Stato ebraico. Pur non nascondendo, nell’intervista televisiva, le sue simpatie per quegli storici revisionisti che pretendono di ridimensionare o addirittura negare l’Olocausto ebraico, il presidente iraniano ha tuttavia preso atto della ammissioni di responsabilità storiche da parte di Germania e Austria, chiedendo loro di risolvere di conseguenza il problema israeliano.
La negazione dello Stato di Israele è un dogma fondante della Repubblica islamica d’Iran, ed Ahmadinejad ha condannato senza riserve il processo negoziale per risolvere il conflitto israelo-palestinese, un processo che porta solo allo stallo: “Sono 40 anni che si negozia”, ha osservato. L’unica soluzione pacifica, ha spiegato riproponendo una vecchia idea iraniana, è quella di “un referendum in Palestina”, che escluda però dal voto tutti quelli che sono arrivati nella regione dopo il 1948.
Un’immediata risposta alle affermazioni del leader iraniano è arrivata stasera dalla Casa Bianca. Le proposte di Ahmadinejad e il fatto che torni a qualificare Israele come un tumore “mostrano come sia importante che al regime di Teheran sia impedito di avere la capacità di costruirsi un’arma nucleare”, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan. Israele, da parte sua, ha definito “scandalosa e razzista” la proposta di trasferire lo Stato ebraico in Germania e Austria e ha ricordato che “non è la prima volta che il dirigente iraniano esprime” tali punti di vista nei confronti degli ebrei d’Israele. Mentre Silvio Berlusconi dichiara: “L’Italia si associa alla piena e assoluta condanna espressa dalla Presidenza europea delle frasi del presidente iraniano contrarie alla verità ed alla storia. E contrarie anche ad ogni regola di civile convivenza e rispetto tra i popoli”.
Fonte:
Corriere della Sera