L`export verso il Brasile vola oltre i cento milioni – Graziano Messana all’Eco di Bergamo

31/01/2022

Il presidente dell’Italcam, Graziano Messana, ha rilasciato ieri una intervista all’Eco di Bergamo analizzando quanto le aziende del bergamasco sono attive sul mercato brasiliano:

Vola l’export verso il Brasile del manifatturiero bergamasco e supera anche i livelli pre-Covid. Nel terzo trimestre 2021 vendite record infatti per le imprese orobiche che hanno sperato il muro dei cento milioni (per l’esattezza 103,8) contro i 79 milioni dello stesso periodo 2019 e gli appena 61 milioni del 2020. Per il Brasile l’Italia è il secondo partner commerciale europeo e il settimo a livello globale. Nel solo 2021 le importazioni dal nostro Paese hanno superato i 5 miliardi di dollari, prevalentemente tecnologia, macchinari, componentistica, prodotti farmaceutici, spiega Graziano Messana, presidente di Italcam, la Camera di commercio italo-brasiliana di San Paolo. Proprio macchine e attrezzature meccaniche rappresentano oltre il 40% delle importazioni brasiliane provenienti dalla Bergamasca (con un +45% rispetto al 2020), mentre i prodotti chimici hanno un peso del 25% e i mezzi di trasporto il 14%.

In un Paese che ha 32 milioni di discendenti italiani – continua Messana – tutto il made in Italy è ben recepito, in particolare arredamento, moda ed enogastronomia, in cui l’Italia vanta tante eccellenze, ma anche macchinari e tecnologia, che i brasiliani comprano con serenità associandoli a uno standard di qualità altissimo. In alcuni casi, poi, l’eccellenza italiana si sposta e produce direttamente in loco, come nel caso delle imbarcazioni Azimut, che in Brasile hanno grande successo.

Sicuramente il Brasile non sta vivendo un momento facile, con il rischio di stagnazione alle porte e l’incognita delle prossime elezioni presidenziali di ottobre, che vedranno con molta probabilità sfidarsi il conservatore di estrema destra Jair Bolsonaro e l’ex presidente Lula da
Silva del Partito dei lavoratori. Se non emergerà un candidato che possa aggregare il centro, la
campagna elettorale si preannuncia dura e polarizzante, il che avrebbe effetti negativi sugli investimenti anche delle aziende straniere.

Il presidente di Italcam sottolinea, però, che “il Brasile è un paese che storicamente sa uscire rapidamente dalle crisi”, tant’è che, a dispetto dei contagi e di un tasso di disoccupazione ancora alto, “i consumi sono tornati a livelli pre-pandemia e abbiamo assistito a un autentico boom sia di nuove quotazioni, ben 38 aziende nel solo 2021, sia di fusioni e acquisizioni realizzate anche da investitori stranieri favoriti dal cambio.”

Secondo il presidente di Italcam le imprese nostrane dovrebbero “approfittare del cambio favorevole per investire e posizionarsi guardando un orizzonte di medio periodo. Aziende come Pirelli, che sono in Brasile da 90 anni, non ragionano certo sul breve periodo”. C’è poi tutto il mondo dell’e-commerce, che vede 70 milioni di compratori quotidianamente fare acquisti.

I prodotti: macchine leader poi c’è la chimica

Valgono quasi 104 milioni di euro i prodotti manifatturieri bergamaschi esportati in Brasile fra luglio e settembre 2021, più di 20 rispetto al terzo trimestre 2019, non ancora segnato dalla pandemia. Per tutte le categorie merceologiche gli incrementi sono stati significativi. La prima voce dell’export orobico nel Paese sudamericano è rappresentata da macchine e attrezzature meccaniche, che pesano per oltre il 40% con oltre 37 milioni di euro (+45% rispetto al 2020). Molto richiesti anche sostanze e prodotti chimici, che valgono circa un quarto del totale con 23 milioni, e i mezzi di trasporto, che costituiscono il 15% con quasi 15 milioni di euro. Performano bene anche metalli di base e prodotti in metallo, con vendite per quasi 11 milioni, anche se nel terzo trimestre 2021 hanno perso una posizione nella classifica dell’export, scendendo dal terzo al quarto posto. Articoli in gomma e materie plastiche pesano 8 milioni, mentre computer e apparecchi elettronici sono testa a testa con gli apparecchi elettrici superando i 2 milioni, seguiti da alimentari e bevande, che valgono 1,8 milioni.

La fame di infrastrutture

Non solo: “Ricordiamoci anche – fa presente Messana – che il Brasile ha oltre 200 milioni di abitanti, quindi un mercato di sbocco trasversale e interessante che fa privatizzazioni e ha fame di infrastrutture. Non a caso un gruppo importante come Leonardo oggi sta ampliando l’offerta del suo portfolio e le Ferrovie dello Stato stanno analizzando diverse opportunità”.

Quest’anno Italcam festeggia i 120 anni dalla fondazione, avvenuta nel lontano 1902. Fra i soci figurano anche imprese bergamasche delle 44 presenti in tutto il Brasile (ma le italiane sono in totale più di 900), oltre la metà nel solo Stato di San Paolo. “La nostra Camera ha cambiato pelle innovando tantissimo – sottolinea Messana. È una interfaccia che offre i servizi tradizionali, a partire da studi settoriali o di fattibilità e analisi sulla concorrenza, e arrivano ad accompagnare per mano, quasi didatticamente, l’imprenditore che decide di investire o esportare in Brasile cercando di mitigare al minimo gli errori. In questo senso facciamo un grande sforzo congiunto con il Sistema Italia, capitanato dalla nostra Ambasciata italiana.”

Graziano Messana

Presidente Camera di Commercio di San Paolo, in intervista all’Eco di Bergamo.