Le possibili conseguenze delle nuove imposizioni fiscali in Brasile

03/11/2009

Volatilità nel breve periodo ma l'outlook di lungo termine resta buono. L'opinione di Jose Cuervo, gestore del HSBC GIF Brazil Equity fund

L’introduzione da parte del governo brasiliano di una tassa del 2% sulle transazioni finanziarie provenienti dall’estero potrà originare nel breve periodo una certa volatilità sia nei confronti del mercato azionario che del Real brasiliano (BRL). Tuttavia, sia per la Borsa che per la valuta, le previsioni per il lungo periodo restano positive. E’ questa l’opinione di HSBC Global Asset Management, una delle maggiori società internazionali di gestione di azioni brasiliane con circa 5,7 miliardi di dollari di masse gestite in questa asset class (a fine settembre 2009).

L’imposizione fiscale del 2% è fatta su acquisti da parte di investitori esteri di titoli obbligazionari e azionari denominati in BRL. Si tratta di una misura attuata per evitare gli eccessi speculativi sul mercato azionario e su quello di capitali. Da inizio 2009, il Real brasiliano si è apprezzato del 25% nei confronti del dollaro mentre l’indice Bovespa ha guadagnato circa l’80% (dati in valuta locale al 20 ottobre 2009).

Jose Cuervo, gestore del HSBC GIF Brazil Equity fund, che ha un patrimonio di circa 1,8 miliardi di dollari, ritiene che questa mossa potrebbe comportare una certa volatilità nel breve periodo, sia per i mercati azionari che per la valuta, come anche testimoniato dall’andamento negativo dei mercati nei giorni successivi all’adozione di questa misura (20 ottobre 2009). Cuervo, inoltre, sottolinea che nel 2008, quando era stata introdotta una tassa dell’1,5%, la valuta brasiliana ha continuato ad apprezzarsi in linea con le altre valute fortemente dipendenti dalle commodity come il dollaro australiano. L’impatto di quella misura sul Real fu ridotto e i fondamentali globali economici rapidamente trainarono il rialzo della valuta.

A dispetto di questa volatilità di breve termine, Cuervo non crede che questa ulteriore tassa possa avere un impatto significativo nel lungo periodo e le previsioni restano buone sia per il mercato azionario che per la valuta. HSBC Global Asset Management resta quindi ottimista sul mercato brasiliano sia nel contesto del suo peso all’interno di un portafoglio BRIC che di portafoglio emergente ampiamente diversificato. L’economia brasiliana si è ripresa dalla recessione globale nell’arco di sei mesi e nel secondo trimestre 2009 il PIL è cresciuto dell’1,9% su base trimestrale, soprattutto grazie alla domanda interna. La produzione industriale è aumentata da inizio anno e le vendite retail sono tornate ai livelli pre-crisi. Le società hanno ripreso ad assumere – in Brasile si sono creati circa 1 milione di posti di lavoro da inizio di quest’anno. Nonostante il forte rimbalzo del mercato azionario, il price earning ratio del mercato è a 12x, appena sopra la media storica (11,4x), ma più economico rispetto a quello delle altre maggiori economie emergenti quali Cina (12,8x) e India (16,5x).

Fonte:
Fondionline.it