L’e-government nel mondo

Sono stati resi noti i dati del “Fourth Annual Global E-Government Study”, condotto dai ricercatori americani del Taubman Center for Public Policy della Brown University durante l’estate 2004.

Lo studio ha preso in esame ben 1935 siti web delle Pubbliche Amministrazioni di uffici esecutivi, legislativi, giudiziari, oltre che di gabinetti e agenzie governative, in 198 Paesi del mondo (di cui: 20% Europa Occidentale, 17% Africa, 14% Asia, 12% Europa dell’Est, 8% Medio Oriente, 7% America Latina, 5% Paesi dell’Oceano Pacifico, 6% America Centrale, 6% Nord America, e 5% Russia e Asia Centrale), seguendo determinati criteri di valutazione quali ad esempio il numero di servizi on line, la disponibilità di pubblicazioni e documenti, l’esistenza di database, l’accessibilità, e la presenza di una politica per la privacy o la sicurezza. Dallo studio emerge che circa il 21% delle amministrazioni di tutto il mondo offre servizi elettronici di pubblica utilità, con una crescita del 6% rispetto al dato rilevato nel 2003.

Questi gli altri numeri indicati dal rapporto: l’89% dei siti web esaminati offre documenti e pubblicazioni on line, il 62% dispone di database, ma solo il 14 % segue un modello di comportamento specifico rispetto alla privacy, la stessa percentuale di siti web è attenta in qualche modo al tema dell’accessibilità e un esiguo 8% dispone di una politica per la sicurezza.

Nella classifica dei Paesi all’avanguardia per l’e-government si colloca Taiwan, seguita da Singapore, Stati Uniti, Canada, Monaco, Cina e Australia. L’Italia si attesta in 13° posizione (su 198 Paesi analizzati), prima di Gran Bretagna, Francia e Belgio

Per quanto riguarda invece le regioni del mondo è il Nord America quella dove maggiore è la disponibilità di servizi pubblici on line, seguita dalle isole dell’Oceano pacifico, dall’Asia e dall’Europa occidentale, mentre alle ultime postazioni si collocano la regione russa e l’Asia centrale, l’Africa e l’Europa orientale.

Ministero per l’innovazione e le tecnologie