La voglia di ristrutturare casa colpisce 2 milioni di italiani
09/01/2009
Italiani alle prese con le ristrutturazioni: sono quasi due milioni le famiglie italiane che nel biennio 2004-2005 hanno affrontato lavori nelle abitazioni.
L’investimento medio è stato di 17mila euro, anche se il 53% di chi ha usufruito del bonus per le ristrutturazioni ha speso più di 30mila euro per i lavori. La spesa massima riscontrata è stata di 90mila euro.Lo attesta l’indagine Tecnoborsa 2006 presentata questa mattina a Roma, che per la prima volta ha messo a confronto ristrutturazioni edilizie e agevolazioni fiscali collegate.
La voglia di rendere più funzionale la casa, di sfruttare meglio gli spazi, la ricerca del confort ha riguardato soprattutto le giovani coppie fra i 25 e i 35 anni e gli adulti fra i 45 e i 54 anni. L’86,9% delle ristrutturazioni ha interessato la prima casa, mentre solo l’8,5% dei lavori ha riguardato seconde case.
Nel 38% dei casi l’intervento ha interessato tutta l’abitazione, nel 42% i servizi, nell’11,2% gli infissi, nel 9,7% gli impianti. A compiere gli interventi più radicali sono stati imprenditori e liberi professionisti, residenti in Comuni del centro e del Nord-Ovest.
Per i lavori il 15,8% ha utilizzato il bonus fiscale previsto dalla normativa italiana sulle ristrutturazioni, che dal 1998 a oggi ha interessato oltre 2 milioni e mezzo di italiani. L’indagine ha anche esaminato il gradimento del bonus presso le famiglie italiane. Molti ritengono che, al di sotto di un certo importo, non valga la pena di affrontare l’iter burocratico, che prevede l’invio di una raccomandata al Centro operativo di Pescara e il pagamento all’impresa tramite bonifico bancario o postale. Il 24,3% di coloro che non ne hanno usufruito ritiene l’iter troppo complesso, il 29,9% non lo ritiene conveniente (proprio in questa area, secondo l’indagine di Tecnoborsa, si cela il sommerso). Addirittura il 45,8% ha dichiarato di non conoscere le agevolazioni. «Gli incentivi statali – spiega una nota di Tecnoborsa – si sono rivelati un istituto assai utile per le famiglie che ne hanno usufruito, anche per sviluppare una cultura del risparmio energetico, così come previsto dal Protocollo di Kyoto e dalle direttive europee che prevedono la certificazione energetica degli edifici, tanto per le ristrutturazioni che per le nuove costruzioni, proprio a cominciare dalle abitazioni».
La Finanziaria per il 2006 ha aumentato al 41% il bonus per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria (prima era il 36%), ma ha riportato l’Iva, precedentemente agevolata al 10%, a quota 20%, nonostante l’Unione europea abbia prorogato fino al 2010 il regime agevolato. Il boom delle domande del mese di febbraio ha interessato soprattutto Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Lombardia, Lazio e Marche.
L’Italia è stato uno dei primi Paesi a recepire la direttiva europea del 2002 sul rendimento e la certificazione energetica in edilizia: prevede che ogni edificio sia certificato per poterne controllare il consumo energetico, contribuendo al risparmio per le generazioni future.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Cottone