La Ue rivede al rialzo le stime: il Pil crescerà del 2% nel 2007
09/01/2009
BRUXELLES- La Commissione Ue ha rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil nel 2007 al 2% contro l’1,4% stimato in autunno e l’1,3% stimato dal governo. In calo l’inflazione nel 2007 a quota 1,9% rispetto alla stima del 2% di autunno (secondo il Tesoro sarebbe di poco superiore al 2%). Per la crescita si riduce la distanza con la media eurozona: da 0,7 punti delle stime di autunno si passa a 0,4 punti.
Nel 2006 il pil crescerà dell’1,9% contro la previsione di autunno dell’1,7%. Le stime trimestre su trimestre nel 2007 indicano una progressione di 0,3% per ciascuno dei trimestri. Per l’inflazione viene stimato +2% nel primo, +1,9% nel secondo e +1,8% nel terzo e nel quarto. Il rapporto della Commissione Ue indica che l’Italia ha concluso il 2006 con una nota di forza con una accelerazione del pil nell’ultimo trimestre (1,1%). Il tasso di crescita del 2006 all’1,9% «è il più elevato dal 2000 e di 0,2 punti più alto di quanto previsto nelle stime di autunno». L’accelerazione della crescita nell’ultima parte dell’anno è stata prefigurata dall’aumento della produzione industriale in particolare in dicembre (+2% rispetto a novembre).
La manifattura sembra aver beneficiato di un aumento della domanda esterna che nella Ue è stata in particolare guidata dagli ordini tedeschi. Nello stesso tempo l’andamento della produzione industriale e le indicazioni positive per i servizi «indicano che i consumi privati e la formazione di capitale fisso continuano a contribuire positivamente alla crescita». L’accelerazione nel quarto trimestre implica un «impatto
favorevole» nel 2007: il trascinamento è ora di 1,2%, ben al di sopra dello 0,6% atteso in autunno. Ciononostante il calo della fiducia di imprenditori e consumatori in gennaio così come l’attesa contrazione della crescita tedesca nel primo trimestre, «indicano che l’attività economica in Italia rallenterà nella prima parte dell’anno». Così «la crescita è attesa essere al 2 (1,9% aggiustata per tre giorni lavorativi in più), 0,6%
più alta di quanto previsto in autunno».
Quanto all’inflazione, nel 2006 si è attestata al 2,2% «leggermente al di sotto della previsioni di autunno» (2,3%) grazie al calo dei prezzi dell’energia nell’ultima parte dell’anno. La previsione per il 2007 è stata rivista marginalmente al ribasso dal 2% all’1,9%. Oltre alla riduzione dei prezzi dell’energia «le misure di liberalizzazione adottate o pianificate finora dovrebbero contribuire alla decelerazione dei prezzi».
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Antonio Pollio Salimbeni