La sentenza della Corte Ue: l’Irap è salva
09/01/2009
L’Irap è stata assolta dalla Corte di giustizia europea: i giudici comunitari, infatti, hanno giudicato legittima l’imposta. L’Irap, dunque, è compatibile con il diritto comunitario, in quanto presenta caratteristiche che la differenziano dall’Iva e non può quindi essere ritenuta un’imposta sulla cifra d’affari. La decisione, molto attesa, fa tirare un sospiro di sollievo all’Erario italiano, visto che si tratta di un gettito che sfiora i 36 miliardi l’anno. Un no della Corte avrebbe avuto una ricaduta devastante sui conti pubblici. Secondo i giudici comunitari l’Irap si distingue dall’Iva in quanto non è proporzionale al prezzo dei beni o dei servizi forniti e non è strutturata in modo da essere posta a carico del consumatore finale nel modo tipico dell’Iva. L’Irap, dunque, secondo la Corte di Lussemburgo, si distingue dall’Iva tanto da non poter essere considerata un’imposta sulla cifra d’affari ai sensi della sesta direttiva. Da questo deriva che un prelievo fiscale con le caratteristiche dell’Irap è compatibile con la sesta direttiva.
Il verdetto, capovolge le conclusioni degli avvocati generali Francis Jacobs e Christine Stix-Hackl, che avevano affermato nelle loro conclusioni che l’Irap non era compatibile con la sesta direttiva Iva. L’avvocato generale Stix-Hackl, dopo la riapertura della fase orale del procedimento, nelle conclusioni del marzo scorso aveva confermato che l’Irap presentava i tratti essenziali dell’Iva, ma aveva indicato nuovi test per stabilire l’equivalenza e aveva riconosciuto la necessità di limitare nel tempo gli effetti della condanna, indicando la possibilità di considerare valide solo le azioni di rimborso iniziate prima del 17 marzo 2005. Nelle precedenti conclusioni dell’avvocato Jacobs che avevano riconosciuto l’equivalenza dell’Irap all’Iva, era stato riconosciuto l’enorme problema degli effetti retroattivi della bocciatura dell’imposta. La decisione è giunta dopo notevoli pressioni da parte dei Governi di molti Stati membri per evitare la condanna dell’imposta. Il gettito Irap complessivo è stato di 33.384 miliardi di euro nel 2004 e di 35.995 miliardi di euro nel 2005.
È stata la Banca popolare di Cremona a impugnare dinanzi alla Commissione tributaria provinciale di Cremona il provvedimento con il quale l’ufficio di Cremona dell’Agenzia delle entrate le aveva rifiutato il rimborso. Sul fronte Irap resta comunque aperta la questione dell’assoggettamento o meno al tributo dei professionisti e degli autonomi senza una vera e propria organizzazione: sulla questione la Cassazione ha sospeso il giudizio in attesa della sentenza dei giudici di Lussemburgo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nicoletta Cottone