La produzione industriale a picco. Bce: «Graduale ripresa nel 2010»

09/04/2009

La produzione di auto a febbraio, è diminuita del 42%

ROMA – Precipita la produzione industriale a febbraio. Il dato grezzo, rende noto l'Istat, ha registrato un calo del 23,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si tratta del peggior risultato dal 1990, da quando cioè iniziano le attuali serie storiche. L'andamento corretto per i giorni lavorativi segna una contrazione del 20,7%. Rispetto a gennaio la riduzione è del 3,5%. La variazione congiunturale della media degli ultimi tre mesi rispetto a quella dei tre mesi immediatamente precedenti è pari a -9,3 per cento. Per quanto riguarda i primi due mesi del 2009, l'indice corretto per i giorni lavorativi scende del 19,2%, mentre quello grezzo cala del 23,3%.

AUTO – Tra i settori più in difficoltà quello della produzione di autoveicoli che, a febbraio, è diminuita del 42% rispetto allo stesso mese del 2008. L'Istat specifica che nei primi due mesi del 2009 il calo è stato del 48,4%. A gennaio infatti si era registrato un crollo ancora più significativo, pari a -54,7%.

LA RIPRESA SECONDO LA BCE – La Bce, nel suo bollettino mensile, ritiene «probabile» che l'attività economica nell'area euro «continui a essere assai moderata nella rimanente parte» del 2009 e prevede «una graduale ripresa nel 2010». Inoltre, la Bce segnala che «vi sono timori riguardo alla possibilità di un maggior impatto delle turbolenze finanziarie sull'economia», nonchè «l'eventuale intensificarsi delle spinte protezionistiche » e «a possibili andamenti sfavorevoli dell'economia mondiale dovuti a una correzione disordinata degli squilibri internazionali». Lo chiede la Bce nel Bollettino di aprile, nel quale avverte che «alcune delle misure adottate recentemente dai governi per far fronte al rallentamento economico rischiano di non portare a un miglioramento della qualità dei conti pubblici» e quindi inibire la crescita di lungo termine. «Data la scarsità delle risorse pubbliche, è essenziale che i programmi di spesa siano attuati in modo efficiente ed efficace per migliorare la produttività, le prospettive di crescita a lungo termine e la sostenibilità delle finanze pubbliche».