«La nuova Alitalia pronta a dicembre»
02/11/2008
L'annuncio dell'Ad di Cai, Sabelli: fase sindacale chiusa grazie alla ragionevolezza dei confederali e dell'Ugl
ROMA – La nuoa Alitalia potrebbe anche decollare già dal primo dicembre. Lo ha detto l'amministratore delegato di Compagnia aerea italiana, Rocco Sabelli, secondo cui è il momento di considerare «chiusa la fase sindacale perchè grazie alla ragionevolezza dei confederali e dell'Ugl abbiamo i criteri di selezione, i contratti e il lodo Letta». I piloti e gli assistenti restano però fermi sulla posizione di un no intransigente all'accordo: lunedì le cinque sigle autonome – Anpac, Up, Sdl, Avia e Anpav – che non hanno sottoscritto gli accordi con Cai (firmati invece Cgil, Cisl, Uil e Ugl) terranno allo scalo di Fiumicino un'assemblea dei lavoratori che già si annuncia particolarmente concitata. Le cinque sigle dovranno concordare una linea d'azione comune e non si escludono iniziative dure di lotta sindacale.
«DECIDA IL GIUDICE» – Per lo Sdl, che rappresenta gli assistenti di volo, «la gente è molto arrabbiata, si è vista calpestare i diritti e in queste condizioni è difficile non reagire». E per questo, oltre che iniziative di mobilitazione dei lavoratori, «saranno valutate azioni legali davanti al giudice del lavoro per stabilire la validità degli accordi Cai». Quello che viene contestato è il fatto che diversamente da quanto promesso nelle settimane scorse non ci sono state revisioni del piano presentato da Cai. «Valuteremo azioni legali – ha spiegato Fabrizio Tomaselli, coordinatore nazionale dello Sdl -. Se due parti sottoscrivono un accordo a settembre, con la garanzia del governo, e poi il contratto che presenta una delle due parti non è conforme a quanto pattuito, dovrà essere il tribunale del lavoro a stabilire la validità o meno di quel contratto».
CHIAMATE NOMINATIVE – Intanto le parole di Roberto Colaninno sul possibile ricorso alla chiamata nominativa se i piloti non ci ripensano e di Sabelli («andremo da tutti i piloti e i lavoratori uno per uno, indipendentemente da chi sono rappresentati»), aprono un altro fronte di scontro. Il presidente dell'Up, Massimo Notaro, auspica che «i comandanti non vadano a lavorare con Cai che non ha rispettato i patti. Io non lo farò», assicura. Più pacate Sdl e Avia: «non inviteremo certo i lavoratori a non accettare il lavoro, non se lo possono permettere», dicono.
Corriere della Sera