La Grande Distribuzione italiana, piccola in Europa
09/01/2009
Il panorama europeo
Negli ultimi dieci anni la distribuzione commerciale ha attraversato un processo di radicale trasformazione in Europa, in risposta ai mutamenti dell’ambiente economico ed alla evoluzione dei costumi e dei comportamenti dei consumatori di fronte agli acquisti. Da una parte, le forme tradizionali del commercio al dettaglio hanno segnato il passo a favore di quelle più moderne ( ipermercati, hard-discount); dall’altra, sono cresciute le operazioni di fusioni ed acquisizioni. Nel giro di pochi anni si è formato in Europa un Olimpo di giganti circoscritto a gruppi francesi, inglesi e tedeschi, con unico outsider l’olandese Ahold, che hanno travalicato i confini nazionali per espandersi nei paesi economicamente più deboli, e quindi in Spagna, Grecia, Portogallo e nella stessa Italia.
Questa internazionalizzazione ha fatto sì che, nonostante la fase di stagnazione del PIL nei principali Paesi europei e nonostante la caduta generalizzata dei consumi, l’andamento delle vendite del comparto, supportate da forti ribassi dei prezzi e frequenti azioni promozionali, è risultato, tutto sommato, positivo negli ultimi mesi del 2004; lo stesso mercato finanziario, pur con “Target Price” differenti da azienda ad azienda, ha fatto segnare indici positivi.
Francia, Germania, Regno Unito
La GG. DD. in Francia rappresenta circa il 60% del fatturato del commercio al dettaglio, con un peso decisamente prevalente nel settore alimentare. Beneficia di una legislazione speciale che regolamenta l’apertura e la trasformazione degli esercizi commerciali su aree superiori ai 300 metriquadrati. In Francia esistono tre tipi di supermercati: i piccoli ( tra i 2.500 e i 5.000 metri quadrati), con assortimento prevalente di alimentari; i medi ( tra i 5.000 e gli 8.000 metriquadri), specializzati in alimentari ed abbigliamento ed i grandi ipermercati ( oltre gli 8.000 metriquadri), con tutti i tipi di merce. I leaders francesi sono Leclerc (con il 34% di tutti i punti vendita), Carrefour, Auchan e Casino, ciascuno con il 10% dei punti vendita.
La GG. DD. in Germania è dominata dagli “hard-discount”. Il gruppo Metro, con oltre 450 “cash and carry” in 26 Paesi ed un fatturato di circa 25 miliardi di Euro, è al primo posto, su scala mondiale, nel commercio “self service” all’ingrosso. La Metro ha ambiziosi programmi di espansione in Cina e Giappone e confida nei segnali di ripresa della congiuntura tedesca.
Per quanto riguarda, infine, la Gran Bretagna, Gus (che controlla il marchio “Burberry”) ha realizzato nel 2004 vendite superiori alle stime ed allo Sock Exchange è accreditata di un prezzo obiettivo di 790 pence; indici positivi anche per Tesco e per Boots, la popolare catena di negozi di medicinali, prodotti per la pulizia della persona, snack e bibite per la pausa pranzo.
Roberto Meini
E.B.C. s.r.l. Servizi per l’internazionalizzazione