La finanza italiana rilancia sul Brasile
26/09/2010
Si ampliano le possibilità di finanziamento alle imprese italiane in Brasile, proprio nel momento in cui il paese sta organizzando i Mondiali di calcio 2014 e le Olimpiadi di Rio di Janeiro 2016. «La presenza delle imprese italiane in questi due eventi sarebbe importantissima – dice il ministro brasiliano del Turismo Luiz Eduardo Barretto – gli investimenti complessivi necessari sono stimati non ufficialmente in 30 miliardi di dollari e il governo federale è disposto a stanziarne 14 per i Mondiali».
La Sace, che dispone già di un ufficio a San Paolo, ha concluso recentemente un'operazione in reais, la prima in assoluto realizzata in una valuta locale nei paesi emergenti, il che diversifica le sue possibilità di intervento. L'esposizione sul Brasile è già all'ottavo posto nel mondo. Intanto, Biis, la banca per il finanziamento delle infrastrutture del gruppo Intesa Sanpaolo, che sta aumentando il suo volume di affari nel paese latinoamericano, si prepara ad aprire, nel 2011, un ufficio di rappresentanza nalla capitale paulista. Entrambi gli annunci sono venuti a un recente seminario alla Camera di Commercio di Milano in cui Barretto ha incontrato oltre 100 imprese italiane.
Il carente sostegno del sistema finanziario italiano in Brasile è da tempo oggetto di lamentele delle nostre imprese, sempre più forti nel paese, soprattutto dopo l'esplosione di interesse nell'economia brasiliana. Oggi, dopo la cessione di Sudameris da parte di Intesa nel 2003, la stessa Intesa e UniCredit sono a San Paolo con uffici di rappresentanza.
Il rafforzamento dell'operatività finanziaria dovrebbe favorire l'obiettivo del coinvolgimento italiano in Mondiali e Olimpiadi. «Puntiamo ad avere al nostro fianco il settore privato – afferma Barretto – e sappiamo che le imprese italiane hanno le carte in regole per partecipare nelle aree prioritarie. Infatti, quando si pensa a un evento sportivo si pensa ovviamente agli stadi, ma l'insieme di opere necessarie riguarda infrastrutture dei trasporti urbani, costruzione civile, aeroporti, hotel».
Il ministro brasiliano ha visitato anche Torino, per studiare la lezione, in materia di riqualificazione della città, delle Olimpiadi invernali del 2006. «Pensiamo alla sostenibilità degli investimenti nel dopo-Mondiali e nel dopo-Olimpiadi – dice Barretto –. Non intendiamo costruire opere che non servano alle città dopo gli eventi sportivi. L'impatto deve essere permanente. Siamo consapevoli che si tratta di due avvenimenti che possono far fare un salto di qualità a tutto il paese in termini di infrastrutture, dove gli investimenti si sommeranno a quelli già inseriti nel programma di opere del Pac, il piano di accelerazione della crescita da quasi 500 miliardi di dollari, e quelle legate alle enormi scoperte di petrolio offshore».
L'Italia sta tra l'altro acquistando maggior rilevanza per il turismo in Brasile, dove il ministro ritiene che i nostri operatori possano aumentare gli investimenti nel settore alberghiero e sfruttare il loro know-how in vista di Mondiali e Olimpiadi. Gli incontri romani del ministro hanno ottenuto un primo risultato: Alitalia ha annunciato un volo Roma-Rio dal giugno 2011.
Fonte:
Alessandro Merli
Il Sole 24 Ore