La dieta mediterranea è responsabile della longevità italiana

03/05/2022

Lo chef di un ristorante romano e il direttore esecutivo di Italcam evidenziano l’importanza di questa antica dieta nella salute della popolazione del paese europeo.

San Paolo, 20 maggio 2022 – Eletta la migliore dieta nella classifica stilata da US News & World Report, conglomerato mediatico USA che realizza questo studio da oltre 30 anni, la dieta mediterranea è stata il tema del webinar “Sostenibilità agroalimentare e dieta mediterranea” organizzato dalla Camera di Commercio Italiana di San Paolo – Italcam. L’evento fa parte del progetto True Italian Taste, promosso e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato da Assocamerestero (Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’Estero) per promuovere e tutelare il valore dell’autenticità dei prodotti italiani nel mondo.

Al webinar hanno partecipato Gerardo Landulfo, delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di San Paolo e direttore esecutivo di Italcam, e Claudio Rocchi, chef e socio del ristorante romano Osteria Palmira.

“La dieta mediterranea ha secoli di storia, poiché si basa sulle abitudini alimentari dei popoli che vivono nei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo”, ha ricordato Landulfo. Secondo l’esecutivo, “è riconosciuta come la dieta più sostenibile per essere nutrizionalmente sana, economicamente accessibile e a basso impatto ambientale, soddisfacendo i bisogni del presente senza compromettere le generazioni future”.

Rocchi ha anche sottolineato che la dieta rappresenta una cucina semplice, basata sulle piante, con la maggior parte di ogni pasto destinata a frutta e verdura, cereali integrali, legumi e semi, noci e grande enfasi sull’olio d’oliva.  Secondo lo chef, “questa diversità di cibo è dovuta al patrimonio agricolo italiano che è una linea di mille chilometri di Mediterraneo. Gli studi hanno dimostrato che la dieta ha un basso impatto ambientale perché utilizza pochi grassi animali. L’uso è quasi esclusivo di materie prime naturali, rispettando la stagionalità annuale”.

Dieta sostenibile
Secondo Landulfo, non esiste una sola dieta, ma una serie di varianti adattate alla cultura dei vari paesi. Così, il termine “Dieta Mediterranea” implica l’esistenza di alcune caratteristiche comuni nei paesi mediterranei come una dieta sostenuta principalmente da alimenti di origine vegetale, caratterizzata da un elevato consumo, in quantità e frequenza, di frutta e verdura, cereali (preferibilmente integrali), legumi e frutti oleosi, olio di oliva, quantità moderate di pesce, uova e latticini, piccole quantità di carne e vino rosso con moderazione.

Rispetta anche la stagionalità dei prodotti, la biodiversità, l’uso delle risorse e l’uso di prodotti tradizionali e locali. Ma, come sottolinea Rocchi, valorizza anche la convivialità ai pasti, così come l’attività fisica post-pasto e il riposo adeguato.

“Rispetto alla dieta occidentale, caratterizzata da un alto consumo di carne, grassi saturi e zucchero, la dieta mediterranea ha un basso impatto ambientale, è più sana e più sostenibile dal punto di vista sociale e culturale”, afferma il direttore esecutivo di Italcam.

Impatto sulla salute
Il 16 novembre 2010, la dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura – UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale d’Italia, ricorda Landulfo. “Anche con una pratica sostenibile, è stata riconosciuta come capace di migliorare il futuro del pianeta. I fatti dimostrano che la dieta è uno dei responsabili della longevità italiana. L’aspettativa di vita nel paese è di 83 anni con qualità fino all’età di 75 anni”.

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