La delegazione brasiliana scopre le peculiarità della produzione di pomodoro Made in Italy durante l’azione dell’Unione Europea

22/09/2023

La visita nel Sud Italia rientra nel calendario delle attività del progetto Meu Tomatì – Campagna per la Valorizzazione del Pomodoro Italiano di Qualità; La delegazione italiana dell’OI Pomodoro verrà nel Paese ad ottobre per agire nei ristoranti locali

Nel pieno dell’estate europea, l’Italia raccoglie e trasforma industrialmente i pomodori, e allo stesso tempo annuncia al mondo la particolarità dei suoi frutti. È questa la sintesi dell’azione Meu Tomatì – Campagna per la Promozione del Pomodoro Italiano di Qualità, che ha portato una delegazione brasiliana di imprenditori e comunicatori, provenienti da diversi Stati, nelle regioni Campania e Puglia. L’iniziativa, svoltasi dal 4 all’8 settembre, aveva l’obiettivo di monitorare l’intero processo del settore del pomodoro e conoscerne le caratteristiche uniche. Il progetto è sostenuto dall’Unione Europea nell’ambito del programma AGRIP-SIMPLE e da OI Pomodoro Industria Centro Sud, con il coordinamento in Brasile della Camera di Commercio Italiana di San Paolo (Italcam).

La scelta di Napoli come sede della delegazione non fu casuale: fu lì, già nel Settecento, che il pomodoro, pianta di origine americana, venne utilizzato per la prima volta in cucina. Nella terra della pizza, il pomodoro è l’ingrediente base di questa e di altre ricette. Raccolto ai piedi del Vesuvio, con abbondante soleggiamento, il sud del Paese produce le tipologie “tonda” e “allungata”. Poiché ha più polpa, meno semi e un minor grado di acidità, quest’ultimo – conosciuto in Brasile come “pomodoro italiano” – è ideale per la trasformazione industriale in pelati, passate e salse.

Quando parliamo di pomodori dalla forma allungata, parliamo di diverse varietà, come Taylor, Docet e Tayson, ad esempio, che sono ampiamente utilizzate nell’industria. Ma il San Marzano è la stella del Sud Italia, una tipologia unica al mondo, prodotta esclusivamente nell’omonima città e, quindi, con certificato europeo DOP (Denominazione di Origine Protetta).

“Trattandosi di una tipologia esclusiva della zona di San Marzano, questa varietà viene prodotta in quantità minori e, quindi, non viene solitamente utilizzata per la trasformazione industriale”, spiega Biagio Guarino, responsabile export per il Brasile presso La Doria, azienda alimentare campana che ha nella produzione di pomodori trasformati uno dei suoi fiori all’occhiello.

Dalla terra alla tavola: mantenendo il sapore

Tra gli innumerevoli legami culturali e commerciali che uniscono il Brasile all’Italia c’è il pomodoro. Il mercato brasiliano è il maggiore importatore di prodotti Made in Italy, mentre l’Italia guida la lista mondiale degli esportatori di pomodori da industria. Diversi i motivi del podio: origine controllata del frutto, tecniche di produzione sostenibili ed elevati standard di sicurezza alimentare, che garantiscono l’elevata qualità del prodotto finale.

Gran parte di questa produzione avviene in Puglia e in Campania. Nella prima, la delegazione brasiliana ha visitato Foggia, che ospita l’intero processo di coltivazione: dalla semina alla

raccolta. È anche in Puglia che, attraverso Syngenta, si effettuano ricerche sul miglioramento genetico delle sementi, ad esempio per la lotta contro i parassiti.

Intorno a Napoli, in Campania, si trovano due delle principali industrie di trasformazione della frutta, La Doria e CMDO, proprietaria del marchio Ciao Pomodori. In entrambi, una curiosità: la trasformazione viene effettuata con pomodori appena raccolti in estate per garantire la freschezza del prodotto al consumatore finale.

“Siamo ambasciatori del pomodoro napoletano nel mondo e aiutiamo a valorizzarlo nei Paesi che non avevano questa abitudine di consumo [attraverso azioni culturali e gastronomiche]. Dopotutto il pomodoro è un prodotto semplice, naturale e sano”, rivela Lino Cutolo, presidente del CMDO.

Meu Tomatì – la campagna continua in Brasile

Prosegue in Brasile la campagna pubblicitaria di Meu Tomatì. Nel mese di ottobre la delegazione di OI Pomodoro Industria Centro Sud verrà nel Paese per un’azione con i ristoranti italiani. Il prossimo anno è prevista la partecipazione del progetto ad importanti fiere del settore alimentare.

“Per noi è molto importante che il Brasile conosca l’eccellenza del pomodoro italiano”, afferma Gugliemo Vaccaro, presidente di OI Pomodoro, che, dopo le cene con la delegazione brasiliana in ristoranti di cucina tipica napoletana, ha tenuto a dare il benvenuto alla delegazione la sua casa. Dato che in Italia tutto finisce intorno alla tavola, i brasiliani si sono sporcati le mani – letteralmente – e, insieme a Vaccaro, hanno preparato pizze e pomodorini in salamoia. Ecco il pomodoro nello stile vivere all’italiana.