La cordata guidata da Rbs offre 71 miliardi per fare sua Abn Amro

09/01/2009

È stata finalmente formalizzata l’offerta del terzetto Royal Bank of Scotland, Fortis e Santander per acquisire la banca olandese Abn Amro (-0,88% a 35,79 euro ad Amsterdam alle ore 12,24), primo azionista in Capitalia e controllante di Antonveneta. Il consorzio offre per l’istituto guidato da Rijkman Groenink 30,40 euro per azione più 0,844 nuove azioni Rbs per ogni titolo della banca olandese, in tutto 38,40 euro. Il controvalore dell’operazione è di 71,1 miliardi di euro, il 79% cash e il 21% in nuovi titoli Rbs, con un premio del 13,7% rispetto a quanto offerto dalla britannica Barclays. L’offerta degli scozzesi è condizionata al voto dell’assemblea di Abn sulla vendita della banca controllata americana LaSalle a Bank of America.

Il consorzio formato da Rbs, Fortis e Santander intende cedere la quota detenuta da Abn Amro in Capitalia, mentre Antonveneta dovrebbe finire agli spagnoli del Santander guidato da don Emilio Botìn. Lo indica il documento che dettaglia l’offerta lanciata oggi sul gruppo olandese. La partecipazione in Capitalia (-0,71% a Milano), viene considerata «non strategica» (come pure quelle in Saudi Holand e Prime Bank) e ne è prevista la cessione «nel tempo con l’obiettivo di massimizzarne il valore».

Il Santander sottolinea che l’acquisizione di Antonveneta rappresenta una rilevante opzione strategica in quanto il mercato del credito in Italia offre prospettive molto interessanti. La superbanca iberica, tra le prime in Europa, ritiene che ci siano spazi consistenti per migliorare l’efficienza operativa di Antonveneta. In particolare Santander stima sinergie prima delle tasse a 210 milioni, pari all’11% dei costi pro-forma del 2006 e al 3% da ricavi. In totale dall’acquisizione delle attività di Abn Amro in Brasile, Italia e nei prestiti al consumo Santander prevede sinergie per 1,03 miliardi di euro. «Crediamo – si legge nel documento del Santander – che Abn Amro non abbia sfruttato tutte le opportunità di crescita organica in Antonveneta». La valutazione della banca patavina ammonta a 6,64 miliardi di euro, pari a 14,8 volte l’utile netto atteso per il 2007 e 11,2 volte il risultato netto atteso pro-forma nel 2007 comprendendo le sinergie. «Antonveneta – ha dichiarato ha detto Alfredo Saenz, ceo del Santander è un’eccellente piattaforma per la crescita in Italia». Il gruppo spagnolo punta a uno sviluppo «organico», considerando che «Antonveneta ha chiare opportunità di crescita, prendendo vantaggio dal processo di consolidamento in atto in Italia».

Nell’Opa con cui il consorzio sfida infine ufficialmente Barclays, Fortis metterà sul piatto 24 miliardi di euro, pari al 33,8% dell’offerta. L’obiettivo è quello di creare un leader sul mercato del Benelux – spiega la nota diffusa dai tre gruppi – «capitalizzando sul marchio Abn Amro». Rbs contribuirà con 27,2 miliardi di euro, pari al 38,3% del totale. Il gruppo punta a «creare una piattaforma per la crescita al di fuori del Regno Unito, con una banca leader nel corporate e nell’istituzionale a livello globale, leader negli Usa nel dettaglio (tramite Lasalle, ndr)» e in rapida crescita in Asia. L’impegno del Santander è di 19,9 miliardi di euro, pari al 27,9% del totale, con l’obiettivo di «creare una delle tre maggiori banche in Brasile e stabilire una presenza nel retail in Italia».

Le sinergie attese sono pari a 4,23 miliardi entro la fine del 2010. Fortis prevede un aumento dell’utile per azione del 4,35 entro il 2010 con un ritorno sull’investimento su basi cash dell’11,2%. Rbs si attenda un aumento dell’Eps del 7,3% con un Roi del 13,5% e il Santander stima un incremento dell’Eps del 5,3% con un Roi del 12,7%. La nota sottolinea che sono previsti minori tagli occupazionali rispetto alla proposta di Barclays.

Fonte:
Il Sole 24 Ore