La Cina in Rete
09/01/2009
Era uno dei titoli più attesi, però venerdì 5 agosto, il giorno dell’esordio sul listino di Wall Street, ha superato ogni più rosea previsione: dai 27 dollari iniziali, il titolo è schizzato già in apertura a 66, per poi arrivare fino a un massimo di 151,21, con un rialzo del 460%, e chiudere quindi a quota 122,54.
Sembra la fotografia, magari un po’ stropicciata dal passare del tempo, degli anni della “gloriosa” New Economy, quando bastava aggiungere il suffisso .com ad una fabbrica di calzini per quotarla in Borsa e poi mettersi a contare la montagna di soldi che si riversavano sul titolo come un fiume in piena.
Tuttavia in questo caso la storia è un po’ diversa: innanzitutto perchè la società che ha sbancato il listino americano è cinese, si chiama Baidu ed è una sorta di “Google” dagli occhi a mandorla, e poi perché in questo caso l’euforia del mercato non è “irrazionale” ma si basa su previsioni credibili.
Le prospettive di Baidu, che in cinese vuol dire “cento volte”, sono di quelle capaci di attirare l’attenzione degli investitori, anche perché sono in molti ad essere convinti che la porta del Web diventerà una delle più utilizzate per entrare nel mercato della Cina.
Forti di una popolazione che supera decisamente il miliardo di unità, le previsioni di crescita per Internet e tutto ciò che gli ruota attorno, sono entusiasmanti.
I 100 milioni di utenti attuali, diverranno 125 milioni entro la fine dell’anno. Un numero che non raggiunge ancora i 140 milioni degli Stati Uniti, ma la distanza verrà colmata entro la fine del 2006 per poi mettere a segno la volata finale, con tanto di sorpasso, nell’anno successivo.
E questo è uno dei motivi che hanno spinto un colosso del calibro di Yahoo! all’acquisto del 40% del capitale del sito cinese di e.commerce “Alibaba.com”. Un’operazione per la quale gli americani hanno messo sul piatto una cifra pari a un miliardi di dollari.
Ma non solo, Microsoft, Google e la Amazon non stanno certo con le mani in mano e sono già a caccia di partner che gli aprano la strada verso Pechino.
FONTE:
Soldi in tasca
di ALAN FRIEDMAN
15/8/2005