La Bce taglia i tassi, costo del denaro ai minimi storici
08/12/2011
Come ampliamente atteso dal mercato la Bce ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto portandoli all'1 per cento. È la seconda volta che il governatore Mario Draghi decide in questo senso dopo il taglio deciso lo scorso mese al suo debutto alla guida della Bce. Scende anche il tasso sui depositi (allo 0,25%) e il tasso marginale che passa dal 2 all'1,75%.
In questo modo il tasso sulle sue principali operazioni di rifinanziamento scende all'1 per cento, minimo storico dal lancio della valuta unica.
Questo mentre il quadro economico dell'unione valutaria ha continuato a deteriorarsi, mentre si trascina la crisi sui debiti pubblici su diversi paesi. Sono aumentati i rischi di una ricaduta in recessione tra la fine di quest'anno e il 2012, e questo in prospettiva implica una attenuazione delle pressioni rialziste sull'inflazione, su cui i tassi di interesse sono il principale strumento di contrasto da parte delle banche centrali.
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Archiviata la decisione sui tassi in linea con le attese, ora tutta l'attenzione dei mercati si sposterà sulla consueta conferenza esplicativa che il presidente Mario Draghi terrà alle 14 e 30. Draghi potrebbe venire interpellato su una ipotesi su cui nei giorni passati sembrano aver scommesso i mercati: ovvero che se dal vertice europeo che si aprirà stasera a Bruxelles dovessero essere prese misure credibili sul rafforzamento della disciplina di bilancio dei paesi di Eurolandia, la Bce potrebbe rafforzare i suoi interventi a sostegno dei loro titoli di Stato.
Secondo indiscrezioni il governatore Mario Draghi potrebbe anche annunciare una serie di misure per stimolare il mercato del credito. Ad esempio ci potrebbe essere un ampliamento delle garanzie (collaterali) che le banche potrenno presentare per poter accedere ai finanziamenti dell'Eurotower. I termini di questi ultimi poi potrebbero essere estesi fino a un massimo di due anni. L'obiettivo di questa mossa, constatato il rischio di stretta creditizia che potrebbe avere effetti pesanti sull'economia reale, è quello di spingere le banche a prestare soldi a famiglie e imprese.
Intanto la Banca d'Inghilterra, come da previsioni, ha mantenuto invariato il tasso di riferimento allo 0,5%, il minimo storico, per il 34esimo mese consecutivo. Invariato anche il programma di riacquisto di titoli il cui ammontare era stato aumentato in ottobre di 75 miliardi di sterline a quota 275 miliardi nel corso della riunione di politica monetaria di ottobre. Gli operatori scommettono su un'altra sforbiciata di un quarto di punto ai tassi di interesse. (An. Fr)
Fonte:
Il Sole 24 Ore