L’ inflazione nell’eurozona scende ancora: 0,7%. La Svizzera in deflazione a febbraio (-0,2%)
17/03/2014
La Svizzera va in deflazione (-0,2% a febbraio) e arriva una brutta sorpresa anche per la Bce su fronte della tanto temuta frenata dei prezzi in Eurolandia. Il dato annuale definitivo dell'inflazione (dopo il flash che era stato a 0,8%) scende inaspettatamente ancora nell'eurozona: si è attestato sullo 0,7% nel febbraio scorso, rispetto allo 0,8% di gennaio, mentre nel febbraio 2013 era all'1,8%. Lo riferisce Eurostat, l'Ufficio statistico dell'Ue, aggiungendo che l'inflazione mensile nell'Eurozona a febbraio è stata dello 0,3%.
Ma a sorprendere c'è anche la Svizzera che secondo Eurostat segna a febbraio un -0,2% annuo rispetto a + 0,2% di gennaio, mettendosi in linea con paesi con segno meno come Grecia, Cipro, Portogallo, Croazia, Bulgaria e Slovacchia, stati che stanno riducendo i consumi e l'import e cercando di aumentare l'export per riequilibrare la bialncia delle partite correnti . Berna invece ha visto in dettaglio un calo annuo dei prezzi del -3,9% per l'abbigliamento, -2% dei trasporti, -2,6% per le comunicazioni.
Nell'Ue a diciotto stati membri, i dati non sono stati molto diversi e meno preoccupanti: l'inflazione annuale è stata dello 0,8% a febbraio, rispetto allo 0,9% di gennaio, e al 2,0% del febbraio 2013.
L'inflazione mensile a febbraio 2014 è stata, anche in questo caso, dello 0,3%. Sei gli stati membri che hanno avuto a febbraio un tasso annuale di inflazione negativo: Bulgaria (-2,1%), Cipro (-1,3%), Grecia (-0,9%), Croazia (-0,2%), Portogallo e Slovacchia (-0,1% entrambi). Un segnale non sempre da vedere in chiave negativa perché potrebbe anche significare recupero di competitività rispetto ai paesi "core" di Eurolandia dopo anni di inflazione sempre maggiore dei paesi della periferia. In Italia, precisa Eurostat, l'inflazione annuale a febbraio è stata dello 0,4%, in calo rispetto allo 0,6% di gennaio. Un anno prima, nel febbraio 2013, il tasso annuale era al 2,0%. Sempre per l'Italia, l'inflazione mensile è -0,3%.
I settori che hanno spinto di più l'inflazione verso il basso, secondo Eurostat, sono i carburanti per i trasporti (-0,30 punti percentuali), le telecomunicazioni (-0,10) e i combustibili da riscaldamento (-0,07).
Ora bisognerà vedere le reazioni della Bce che non aveva escluso ulteriori provvedimenti se l'euro si fosse rafforzato troppo (e con questo pregiudicando il target classico di inflazione vicino al 2% annuo) e se la caduta dei prezzi non si fosse fermata.
Fonte:
Il Sole 24 Ore