Italiani primi azionisti in Borsa-Lse
09/01/2009
Dopo l’ok dell’Antitrust mercoledì il via libera alla fusione delle assemblee
I soci di Borsa italiana avranno il 28% nella City. Poi il Nasdaq con il 22%
MILANO – Dopo il via libera dell’Antitrust, la fusione da 1,6 miliardi di euro tra London Stock Exchange e Borsa Italiana è ai blocchi di partenza. Mercoledì sono attesi gli ok delle due assemblee dei soci che si terranno a Londra (alle 11 italiane) e a Milano (ore 10).
PASSI SUCCESSIVI – Con il benestare delle assemblee, però, il percorso di avvicinamento al matrimonio vero e proprio non sarà ancora terminato: le condizioni dell’offerta, era stato annunciato in occasione della presentazione dell’operazione, saranno messe a punto tra fine settembre e fine ottobre. Nel periodo gli organi di vigilanza dei due listini, ovvero la Financial Services Authority (Fsa) e la Consob, si esprimeranno sulla fusione. In particolare, la Commissione presieduta da Lamberto Cardia dovrà valutare la coerenza delle nuove disposizioni statutarie, che l’assemblea di domani varerà – tra cui il limite al 10% dei diritti di voto – con i compiti istituzionali di Borsa Italiana e l’attività di vigilanza della Consob sulla società di gestione del mercato. I soci del London Stock Exchange dovranno invece dare il placet all’aumento di capitale da 1,66 miliardi necessario per far entrare gli azionisti italiani nella Superholding.
MAPPA DEI SOCI – La mappa del futuro azionariato di Lse è così delineata: i soci italiani al primo posto col 28% del capitale e il Nasdaq che diluirà la quota dal 30 al 22%. Nel dettaglio, la compagine italiana sarà composta da: Unicredit-Capitalia a circa il 5,5%, Intesa Sanpaolo al 5,2% e Mps col 2,9%. Seguiranno poi Banco Popolare e Bnl-Bnp Paribas con l’1,9%, Bim (1,8%), Banca Finnat (1,7%), Emittente Titoli (1,5%) e Gruppo Sella (1,4%). Chiudono le fila il Credem (0,6%) e Ubi Banca (0,5%).
CDA DA 12 MEMBRI – La SuperBorsa avrà un valore di 5,8 miliardi e sarà quotata a Londra e Milano e con un consiglio di 12 componenti (sette inglesi e cinque italiani). Il gruppo sarà secondo soltanto a Nyse-Euronext che vale circa 14,85 miliardi. Da ricordare, infine, che le società presenti sui due listini saranno quasi 3.600 con una capitalizzazione di mercato pari a 3.770 miliardi di euro, mentre quella sull’asse New York-Parigi è di circa 15.150 miliardi di euro.
Fonte:
Corriere della Sera
07 agosto 2007